NONNISMO AL COMANI, SCHIFF: “DELUSA DALLA SENTENZA. MI SONO SENTITA UN PO’ COME UNA DONNA STUPRATA”

Giulia Schiff
Giulia Schiff

A una settimana dalla sentenza che ha assolto gli otto militari per le violenze all’Aeroporto “Comani” di Latina, parla Giulia Schiff

Ha rilasciato una intervista al “Corriere della Sera”, la 26enne di Mira, Giulia Schiff, parte civile nel processo che lunedì scorso ha visto l’assoluzione degli otto militari accusati delle violenze e delle lesioni contro di lei, ad aprile del 2018, nel corso dell’ormai noto rito del battesimo di volo che “trasforma” l’allievo dell’Aeronautica, dopo il suo esame, da pinguino ad aquila.

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La veneziana che vive al momento a Mira, ma che è un procinto di raggiungere suo marito che lavora in Israele, rivendica la sua anima militare con le medaglie ottenute in Ucraina nell’ambito della guerra che imperversa da oltre tre anni.

La giovane si dice “delusa ma non provata”, dopo la sentenza del Tribunale di Latina. “È una giustizia lenta e povera di risultati e speravo di dimostrare che c’è speranza per chi denuncia”. Ad ogni modo, “mi rifiuto di accettare che sia chiusa, solleciterò il pubblico ministero che aveva chiesto la condanna a impugnare la sentenza , sperando che le motivazioni arrivino presto prima della prescrizione che purtroppo incombe sui reati”. Una speranza che, però, rischia di essere vana. Un aspetto di cui Schiff è consapevole: “Troppo tempo, sono fatti del 2018”.

Non ci sta Schiff a considerare il rito di battesimo del volto come uno sfoggio goliardico: “È frutto di una mentalità malata. Erano frustate e io non avevo dato il consenso. Durante il processo ho avuto la sensazione di dovermi difendere più che gli imputati. Un po’ come una donna stuprata costretta a giustificare la minigonna. Ho visto tanta omertà”.

Sulla sua carriera, Schiff è chiara: “Avrei voluto pilotare i caccia per una questione di cuore, mio padre è pilota”. Delusa Schiff anche dai suoi ex colleghi: “Nessuno mi è rimasto vicino, da giorno in cui mi hanno cacciata. Ho ricevuto una pioggia di messaggi di solidarietà, anche da Gino Cecchettin”.

Tra poco Schiff si trasferirà in Israele, ora è mamma del piccolo Nathan Loris. La sentenza, però, brucia.

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