La questione degli alberi in provincia è un fatto serio che per essere gestito nella maniera più corretta possibile deve prima essere osservato sotto tre distinti punti di vista:
- sicurezza e viabilità minacciate da alberi pericolanti
- necessità di ripristinare gli esemplari abbattuti
- aumentare drasticamente la presenza di essenze arboree per assorbire la CO2 in eccesso nell’atmosfera.
Sono diversi, infatti, gli alberi piantumati ai margini delle arterie viarie della provincia e delle strade urbane che non sono mai stati manutenuti negli ultimi decenni e che ora, purtroppo, rappresentano un potenziale pericolo alla luce delle forti raffiche di vento che sempre più di frequente battono la provincia di Latina. Però, come rilevano molte associazioni e comitati del territorio, la soluzione non è quella di abbattere indiscriminatamente tutti gli alberi ma selezionare gli esemplari che mostrano segni di cedimento e non confonderli, generalizzando, con gli alberi da sottoporre a ordinari interventi di manutenzione della chioma. Sarebbe sicuramente una scelta opportuna anche quella di affiancare con nuovi alberi quelli esistenti per rinforzare l’azione frangivento complessiva e suddividere tra più piante il carico della potenza ventosa frammentandone la potenza.
Il seguente appello è stato inviato dal Comitato di Mazzocchio, dal Comitato di Quartiere di Boschetto, Gricilli e Macallè, dal Comitato il Fontanile e dal Comitato Salute ed Ambiente di Pontinia con una lettera indirizzata al Prefetto Maria Rosa Trio e al reparto Forestale locale dell’Arma dei Carabinieri per l’eliminazione dei pini frangivento piantati parallelamente alla via Appia:
“Alla luce delle recenti operazioni di abbattimento dei pini che popolano la via Appia, e tuttora in corso di svolgimento, determinati dagli ultimi eventi calamitosi verificatesi nel territorio pontino, s’intende segnalare come tali operazioni costituiscano una soluzione drastica ad una problematica che potrebbe risolversi in modo più ponderato e rispettoso del patrimonio arboreo e paesaggistico.
Le piante di Pinus Pinea scandiscono la via Appia sin dai tempi antichi e costituiscono il suo tratto distintivo e identificativo. Pertanto, eseguire l’abbattimento indiscriminato di questo patrimonio arboreo significa stravolgere l’essenza stessa del territorio e minare la bellezza del paesaggio.
La caduta dei numerosi pini, verificatasi a seguito delle forti raffiche di vento dei giorni scorsi, è la conseguenza delle scarse operazioni di manutenzione delle alberature. La larghezza considerevole delle piante e l’assenza di regolari operazioni di potatura fanno sì che esse siano piuttosto pesanti e che in presenza di venti sostenuti fungano da vere e proprie “vele”, causando la loro caduta. La potatura regolare e il diradamento interno, oltre a valorizzare la bellezza delle piante, ne riducono il peso, favoriscono il passaggio del vento e ne scongiurano la caduta. In città come Trieste, dove la presenza di pini centenari è considerevole e dove i venti di Bora superano i 100 km/h, non avvengono simili fenomeni di caduta delle piante, proprio perché vi è una preventiva e regolare operazione manutentiva di potatura delle alberature.
Per le piante che versano in un cattivo stato di salute e per quelle pericolanti risulta certamente opportuno provvedere ad attività di abbattimento. La gran parte dei pini che popolano l’Appia però godono di un buono stato di salute. Pertanto con la presente chiediamo agli organi preposti di provvedere, ciascuno per la propria competenza, alla limitazione degli interventi di abbattimento alle sole piante pericolanti o in cattivo stato di salute.
Per la verifica dello stato di salute delle piante si rende altresì opportuno e fondamentale affidarsi a tecnici specializzati che si avvalgano della migliore strumentazione di settore, così da evitare lo scempio generalizzato del territorio“.