NO ECOMAFIE A TERRACINA, L’EVENTO DI LEGAMBIENTE

Ieri 18 marzo si è svolto a Terracina presso la Sala Ex Tribunale di Via dei Volsci un evento regionale, patrocinato dal Comune di Terracina e dalla Regione Lazio, organizzato da Legambiente Lazio e Libera Lazio, con il supporto del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e del Presidio Libera Sud Pontino “Don Cesare Boschin”, dedicato alle Storie e Numeri delle illegalità nella Provincia di Latina, nel Sud Pontino e a Terracina, evento nel calendario “Cento passi verso il 21 Marzo“, in accompagnamento della XXIX Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie “Roma Città Libera” in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata a Roma per il prossimo 21 marzo.

Dopo i saluti del Vice Sindaco Claudio De Felice, che ha sostituito il Sindaco impegnato in altro evento, e l’introduzione della Moderatrice Graziella Di Mambro, una delle croniste di cronaca giudiziaria più esperte e conosciute in Provincia di Latina, la quale ha ribadito la sempre crescente difficoltà da parte dei giornalisti di poter raccontare le verità giudiziarie e processuali, la Presidente di Legambiente Terracina Anna Giannetti, ha introdotto la mattinata ripercorrendo tutta storia del radicamento mafioso in Provincia e delle pesanti illegalità riscontrate negli ultimi anni a Terracina (a partire dal 2016) nel demanio marittimo e nell’edilizia residenziale, affrontando le vicende giudiziarie che hanno coinvolto Terracina nel 2021 e 2022 e che hanno portato al Commissariamento del Comune, con numerosi sequestri di immobili e stabilimenti balneari e diverse indagini e processi in corso, riaffermando il ruolo di Legambiente nelle denunce di abusi e violazioni e nelle costituzioni di parte civile nei processi scaturiti dalle denunce, grazie al Centro di Azione Giuridica di Legambiente (CEAG), presieduto dall’Avv. Diego Aravini, strumento indispensabile di Legambiente per il contrasto alle illegalità e alle mafie, non dimenticando che è ormai purtroppo acclarato con sentenze il ruolo che i clan hanno avuto e hanno nelle vicende elettorali di Latina e Terracina, e ricordando il terribile omicidio di camorra avvenuto nel 2012 proprio sulle coste terracinesi.

Massimo Capodiferro e Silvia Nardoni, in qualità di membri del Presidio Libera Sud Pontino hanno poi introdotto, con un video dedicato all’omicidio di stampo mafioso di Don Cesare Boschin, ancora senza verità processuale, ma sicuramente omicidio di camorra, al pari di quello di Don Peppe Diana a Casal Di principe, maturato dal suo impegno nel contrasto delle illegalità nel ciclo dei rifiuti perpretrate dalla criminalità organizzata presso la Discarica di Borgo Montello (attualmente sotto processo e dove Legambiente è parte civile), le principali attività del presidio, come la formazione e l’educazione alla legalità, il contrasto alla diffusione delle droghe e della ludopatia, e l’impegno come sentinelle del territorio, ad accogliere ogni segnalazione da parte di cittadini.

Laura Biffi, dell’Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente e curatrice del Rapporto Ecomafia ha presentato i  dati ufficiali del Rapporto Ecomafie 2023 di Legambiente e del Rapporto Mare Monstrum e Abbatti l’Abuso 2023 di Legambiente,  con particolare riferimento al ciclo del cemento illegale, con un particolare focus sull’abusivismo edilizio. Secondo i dati del rapporto di Legambiente, il Lazio è per il ciclo del CEMENTO ILLEGALE il Lazio si trova al 7° posto tra le peggiori regioni con la Provincia di Latina al 11° posto a livello nazionale.I l Lazio è la quarta peggior regione per numero di reati ambientali in tutto il Paese; Roma è la peggior provincia nazionale in assoluto per il secondo anno consecutivo, ma non fa meglio il territorio pontino: la provincia di Latina è infatti tra le 20 peggiori in tutta Italia, piazzandosi al 16esimo posto con 485 reati

Secondo i dati del rapporto, per le sole illegalità nel ciclo dei rifiuti, il Lazio è la terza peggior regione con 543 reati, 679 persone denunciate, 17 arresti, 217 sequestri, 834 illeciti amministrativi e 859 sanzioni amministrative e Latina è ottava con 108 reati e 223 illeciti.  Il Lazio è poi al quarto posto per il numero di incendi in impianti di trattamento dei rifiuti con 144 roghi negli ultimi 10 anni. Spostando poi l’attenzione sul ciclo del cemento illegale, il Lazio al 7° posto tra le peggiori regioni con 729 reati, 820 persone denunciate, 4 arresti, 176 sequestri, 1.351 illeciti amministrativi e 1.589 sanzioni amministrative. Tra le province, troviamo Latina all’11° posto con 192 reati e 448 illeciti. Nella classifica degli ettari di territorio attraversati da incendi boschivi il Lazio è al terzo posto con 4.323 ettari colpiti da roghi colposi o dolosi. Maglia nera regionale alla provincia di Latina sesta nella classifica nazionale con 128 incendi.

“La lotta alle Ecomafie è un tassello fondamentale per il miglioramento dell’ambiente e la qualità della vita – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – soprattutto dove l’abusivismo edilizio o lo smaltimento illecito dei rifiuti, rappresentano una aggressione pesantissima al territorio. Per questo motivo abbiamo realizzato questo appuntamento a Terracina, per stare al fianco del nostro Circolo, sempre attentissimo e costantemente pronto a intervenire, affinché non siano depredate dagli interessi del malaffare le bellezze naturali e paesaggistiche che qui ci sono, in grado da sole di generare adattamento ai mutamenti climatici, green economy e sviluppo sostenibile. Aspettiamo tutti giovedì prossimo 21 marzo a Roma, alle ore 8.30 a Piazza Esquilino dietro lo striscione di Legambiente per la XXIX Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie “Roma Città Libera” in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.

In merito al comunicato stampa di lancio dell’appuntamento di ieri, diramato il 15 marzo scorso, si precisa che la citata ex-consigliera regionale condannata in primo grado nel 2022 ha impugnato con atto di appello il giudizio che Legambiente non mancherà di seguire e dare conto dei futuri esiti giudiziari dell’intera vicenda.

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