Forno crematorio di Gaeta: approvato all’unanimità dei voti dall’assise itrana l’indirizzo politico-amministrativo dettato di consiglieri di opposizione Vittoria Maggiarra, Osvaldo Agresti, Elena Palazzo, Giuseppe Cece e Luc Iudicone
LA NOTA – Si è tenuto nel pomeriggio del 18 marzo scorso il Consiglio comunale di Itri, richiesto in via straordinaria e d’urgenza dai Consiglieri di minoranza Vittoria Maggiarra, Osvaldo Agresti, Giuseppe Cece, Elena Palazzo e Luca Iudicone, per discutere sul progetto relativo ad un impianto di cremazione che il Comune di Gaeta si propone di realizzare a ridosso del territorio itrano, in località Sant’Angelo.
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Coesa e determinata, la minoranza ha portato la massima Assise consiliare ad approvare all’unanimità dei presenti la mozione formulata per iscritto e depositata agli atti, con la quale i cinque Consiglieri comunali hanno chiesto al Sindaco Fargiorgio e alla sua Giunta di assumere un atto di impegno finalizzato a tre azioni fondamentali, dirette a bloccare tutto l’impianto politico-amministrativo messo in moto dall’Amministrazione Mitrano perché violativo dei principi costituzionalmente garantiti di leale collaborazione e cooperazione tra Enti e di partecipazione amministrativa.
Ad aprire il Consiglio comunale è stato il grido di disperazione e di aiuto degli abitanti della zona interessata, tutti rappresentati dal Dott. Dario Punzo, il quale, nel sollevare le tante paure legate alla realizzazione del crematorio, ha invocato la tutela e la salvaguardia del diritto fondamentale primario che il Comune di Gaeta andrebbe a ledere, ossia, la salute pubblica.
In risposta alle doglianze dei cittadini, la Consigliera Vittoria Maggiarra ha ripercorso tutte le fasi espletate dal Comune di Gaeta per arrivare all’approvazione del progetto preliminare del crematorio, sollevandone vizi procedurali, violazioni di legge, mancanze gravi in ordine all’acquisizione di atti preliminari fondamentali da parte degli Enti superiori nonché in ordine alle necessarie autorizzazioni previste e disciplinate dal Testo Unico sull’Ambiente e dal vigente Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio; fasi alle quali il Comune di Itri, benché Comune limitrofo, non è mai stato invitato a partecipare. Ha altresì rimarcato la Consigliera Maggiarra che la zona ricadente nel territorio di Itri, che si trova a ridosso della loc. S. Angelo, “è già zona densamente popolata e, peraltro, a progressiva espansione abitativa, interamente coltivata ad uliveti. La realizzazione di un impianto crematorio, che tuona alle nostre orecchie per 20 milioni di euro, inevitabilmente, andrebbe a cambiare gli equilibri ambientali e igienico-sanitari di tutta la zona interessata, inevitabilmente andrebbe ad incidere sulla qualità dell’aria, con rischi, maggiori o minori, per la salute dei cittadini. Perciò, non possiamo consentire a nessuno di mortificare la nostra terra, pregiudicandone le potenzialità, le visioni di sviluppo e le prospettive future”.
A sviscerare ulteriori aspetti salienti della questione è stato il Consigliere Osvaldo Agresti, che ha messo in evidenza il parere negativo espresso dalla Provincia di Latina in ordine alle emissioni in atmosfera e allo scarico delle acque reflue, dandone lettura all’intero Consiglio comunale, per poi censurare le anomalie legate alla condotta assunta dal Comune di Gaeta durante tutta la prima fase del progetto. Il Consigliere Giuseppe Cece, dal canto suo, dando pieno supporto ai colleghi di minoranza, ha obiettato sull’immobilismo e sulla lentezza dell’Amministrazione Fargiorgio nell’assumere nell’immediato azioni politico-amministrative concrete, tanto che per discutere e convenire un indirizzo politico vincolante sulla questione si è dovuto attendere l’azione forte della minoranza consiliare. La Consigliera Elena Palazzo, nel sollevare alcuni quesiti al Sindaco Fargiorgio circa le azioni di tutela eventualmente assunte dalla maggioranza, ha ripercorso alcune criticità dell’impianto amministrativo avviato dal Comune di Gaeta ed ha sottolineato gli aspetti della vicenda più propriamente legati al concetto di “business”, scongiurando l’anteposizione dello stesso a beni pubblici superiori, quali la salubrità dell’aria e dell’ambiente circostante.
A prendere la parola tra le forze di opposizione anche il Consigliere Mazziotti, benché non firmatario della mozione presentata, che, nell’evidenziare la mancata partecipazione di svariati amministratori ai lavori di un Consiglio comunale tanto importante, ha parlato di “ennesima velleità” del Sindaco di Gaeta, ha parlato di rischi concreti per il territorio itrano, richiamando, da ultimo, tutti i membri dell’Assise al dovere morale di intervenire sulla questione in maniera unita.
L’opposizione ha anche parlato di “discutibile opportunità del progetto”, poiché nella Regione Lazio esistono già tre grandi impianti di cremazione, uno a Roma, uno a Civitavecchia e uno a Viterbo; inoltre, un impianto crematorio si trova nella zona di Castel Volturno, a meno di 60 Km dai Comuni interessati.
Il Consiglio comunale di Itri si è chiuso con l’impegno di avviare a stretto giro tutte le azioni giudiziarie del caso per bloccare la megalomane iniziativa dell’Amministrazione gaetana.