“No alla intitolazione di spazi pubblici a Camillo Barany Hindard, fascista e camicia nera”, l’appello di Sinistra Italiana
“I rigurgiti “neri” del passato sono e restano inaccettabili, in ogni loro manifestazione, soprattutto se espressi a livello istituzionale. Sinistra Italiana, non può che ribadire questo concetto, con profonda indignazione, in riferimento alla richiesta di intitolare una strada della Città di Latina a Camillo Barany Hindard, fascista e camicia nera che, tra l’altro, durante la vergognosa guerra d’Etiopia (1935), quale comandante della 18a Compagnia “Littoria”, dopo aver partecipato alla marcia su Roma, si macchiò di crimini di guerra in occasione della vile battaglia dell’Amba Aradam, dove vennero usate le letali e atroci armi chimiche, per “gasare” i soldati etiopi.
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Il tentativo, già, purtroppo, in altre occasioni, andato in porto, con intitolazioni varie, di rivalutare le “gesta infami“ di uomini del ventennio, va combattuto e respinto, con le armi della democrazia, facendo conoscere le atroci verità di cui, quegli uomini, sono stati protagonisti, insieme al loro “Capo”. La storia ha già fermamente condannato quei capitoli bui e neri e nessun revisionismo è possibile in merito. Ci uniamo alle parole dell’Anpi per chiedere al prefetto che venga bloccata sul nascere questa iniziativa che, purtroppo, rilancia Latina, e l’intera provincia, alla cronaca nazionale per fatti che non le rendono onore, che offusca il faticoso percorso che, già da anni, la Città ha intrapreso, per un presente e un futuro che rivolge il proprio sguardo al vivere civile e democratico, per scrollarsi di dosso un passato buio e pesante”.
Così, in una nota, la Federazione Provinciale di Sinistra Italiana Latina.
“È inaccettabile – afferma la consigliera comunale del Movimento 5Stelle di Latina, Maria Grazia Ciolfi – che si tenti di trasformare in eroe e patriota un uomo che ha fatto parte di una delle strutture repressive del regime fascista. Barany fu squadrista del “Covo” e fascista della Marcia su Roma, nominato centurione delle camicie nere, partecipò al massacro dell’Amba Aradam dove furono utilizzati l’iprite, un gas vescicante rilasciato a bassa quota, e i proiettili all’arsina e al fosgene, fortemente tossici. Come Movimento 5 Stelle – continua la Ciolfi – rifiutiamo qualsiasi tentativo di riscrivere la storia o di normalizzare l’eredità di un regime che ha oppresso l’Italia per vent’anni, cancellando libertà e diritti fondamentali. cL’idea che si possa dedicare un luogo pubblico a un esponente di quel regime rappresenta un insulto ai valori della nostra Repubblica e a chi ha combattuto per restituire libertà e democrazia al Paese”.
La nostra Costituzione parla chiaro. L’Articolo 12 delle Disposizioni Transitorie e Finali vieta espressamente qualsiasi forma di ricostituzione del partito fascista, rendendo legalmente discutibile qualsiasi iniziativa che ne celebri figure o ideali, mentre l’Articolo 4 della Legge Scelba (n. 645/1952) punisce l’apologia del fascismo, ovvero qualsiasi forma di esaltazione del regime e dei suoi esponenti”.
Quanto è distante questa mozione dal dettato costituzionale? – si domanda Ciolfi – Mi chiedo se il consigliere Bruni, oltre che appassionato di storia, anche avvocato, si sia posto questa domanda e soprattutto a quale risposta sia addivenuto.
Il M5S chiede alla maggioranza che governa Latina di assumersi la responsabilità politica e morale di questa scelta, che non ha nulla a che vedere con il ricordo storico ma appare piuttosto come un pericoloso tentativo di revisionismo. La proposta è così surreale da destare il dubbio che sia funzionale a distogliere l’attenzione da questioni più importanti in corso di trattazione, se non, nell’ipotesi più inquietante, un mero artifizio per ottenere visibilità sulla stampa nazionale, portando ancora una volta Latina alla ribalta per tematiche tristemente negative”.
“Come capogruppo del Movimento 5 Stelle, ritengo questa mozione un’offesa alla Costituzione, alla Repubblica Italiana e alla libertà riconquistata con la fine del ventennio fascista. Il Movimento 5 Stelle si batterà sempre contro ogni tentativo di riabilitare il fascismo – commenta la consigliera M5S – e auspico che questa mozione venga rimossa dall’ordine del giorno del Consiglio Comunale di domani.
In questo contesto – conclude Ciolfi – riteniamo che sia fondamentale fare appello alla cittadinanza affinché dia il giusto peso a quanto sta accadendo nella nostra città. Cosa ci dobbiamo aspettare nel prossimo futuro, il ripristino del nome Littoria? Questi sono temi che non possiamo ignorare e che devono preoccupare tutti i cittadini e le cittadine di Latina che credono nei principi della democrazia e della libertà”.