‘NDRANGHETA, BLITZ ANTI-DROGA IN CALABRIA: TRA I 40 ARRESTATI ANCHE IL PUGILE CITATO DAI PENTITI PONTINI

Yuri Lupparelli
Yuri Lupparelli

40 arresti in Calabria disposti dalla DDA del Procuratore Nicola Gratteri: tra di loro anche una vecchia conoscenza dell’area romano-pontina

Nelle prime ore della mattina del 20 febbraio 2023, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 49 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine al delitto di associazione a delinquere finalizzate al traffico di sostanza stupefacente, a numerosi reati di detenzione e commercio di sostanze stupefacente, nonché altri reati in materia di armi, anche da guerra, e tentata estorsione, a vario titolo loro rispettivamente ascritti.

In particolare, 40 indagati sono destinatari della misura cautelare in carcere, 6 indagati della misura degli arresti domiciliari e 3 indagati sono sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le investigazioni, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e delegate ai Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, traevano spunto dall’arresto in flagranza di reato, ad opera della stessa Guardia di Finanza, di uno degli indagati, all’epoca, trovato in possesso di mezzo chilogrammo di marijuana e due pistole con matricola abrasa.

L’ampia attività di indagine si sviluppava attraverso operazioni tecniche di tipo intercettivo, i cui risultati venivano corroborate dai relativi riscontri acquisiti mediante specifici servizi sul territorio, di controllo, dirette osservazioni, perquisizioni e sequestri di sostanza stupefacente, arresti dei detentori e/o corrieri dello stupefacente.

Gli esiti degli articolati e complessi approfondimenti investigativi, accolti nella ordinanza cautelare, hanno consentito di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), la gravità indiziaria circa l’operatività di una associazione, armata, dedita al traffico di sostanza stupefacente, del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana, avente sede nel cuore del quartiere Capizzaglie di Lamezia Terme, con basi logistiche, per il deposito, la custodia, la manipolazione e l’occultamento, in Lamezia Terme, e fonti di approvvigionamento tanto lametine quanto della provincia di Reggio Calabria (Rosarno e San Luca) nonché collocate fuori dal territorio calabrese, in particolare a Roma. Tra gli arrestati anche il pugile Yuri Lupparelli, insieme ai parenti Angelo e Maurizio Lupparelli.

In particolare, Yuri Lupparelli, che finisce nelle cronache alternando quella “nera” a quella sportiva, è finito nei verbali resi alla DDA romana dai due collaboratori di giustizia, ex affiliati ai clan rom di Latina, Renato Pugliese e Agostino Riccardo. L’episodio è stato citato anche nel relativo processo denominato “Alba Pontina” quando, in udienza, a giugno 2020, il medesimo Riccardo raccontò dell’episodio del reperimento della droga a Tor Bella Monaca (in realtà fu un furto). Riccardo e l’altro pentito, Renato Pugliese, all’epoca affiliati ad Armando Di Silvio detto “Lallà”, si recarono nel quartiere romano alla ricerca di Franco Moccia, dell’omonimo clan napoletano trapiantato nella Capitale da decenni. I due si sarebbero stati accolti da Yuri Luparelli, il pugile romano ritenuto il capo piazza di Torbella. Inoltre, lo stesso Lupparelli fu destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere insieme a “Lallà” e ai figli nel novembre 2018: si trattava di una costola dell’operazione “Alba Pontina”.

La gravità indiziaria acquista a livello cautelare nell’operazione odierna ha riguardato la struttura gerarchica del sodalizio, con a capo uno degli indagati già condannato per la sua partecipazione all’associazione di tipo ‘ndranghetistico operante a Lamezia Terme e riconducibile alla cosiddetta cosca Giampà, nonché la disponibilità di numerose armi da fuoco, anche da guerra e ad alto potenziale.

A riscontro delle acquisizioni investigative, nel corso dell’attività di indagine, si è proceduto all’arresto in flagranza di reato di 4 soggetti, al sequestro di oltre 10 chilogrammi di sostanze stupefacenti tra cocaina, eroina, hashish e marijuana e al sequestro di 650 munizioni di vario calibro per armi da fuoco (anche da guerra).

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