“Natale a pagamento. Ma il Comune non è la casa di tutti i cittadini?”, l’intervento dei consiglieri comunali di opposizione
La Casa comunale è per definizione la casa di tutti i cittadini. Gli spazi all’interno possono essere utilizzati per mostre, convegni, concerti, presentazione di libri: tutte iniziative senza oneri a carico dei “veri proprietari” (i cittadini) della struttura. Come se il parroco decidesse di utilizzare la chiesa per un concerto a pagamento oppure la stessa aula consiliare. Un fatto che stride con la funzione pubblica del luogo, di solito utilizzato per la presentazione dei libri e di qualche concerto, rigorosamente gratuito. Tra l’altro senza che sia presente un regolamento per la disciplina di quegli spazi, l’unico esistente è del 2014 e riguarda l’utilizzo dei Musei e della Biblioteca, e che viene utilizzato come un qualsiasi spazio pubblico, alla stregua di qualsiasi piazza.
Dentro la corte del palazzo del Comune, peraltro in contrasto con l’architettura del luogo e la funzione scenica dello spazio ( il Palazzo con la Torre sono l’edificio chiave della Città come si legge su tutte le riviste ed i libri), è stata realizzata la casa di Babbo Natale. Ogni persona che intenderà entrarci dovrà staccare un biglietto, come prevede lo studio di fattibilità economico messo a gara ed assegnato alla società di Frosinone You Marketing, unica impresa partecipante. Il comune mette a disposizione a titolo gratuito gli spazi, sia la corte che la piazza (senza nemmeno che questi vantaggi economici ulteriori siano perlomeno quantificati visto che è comunque un’attività a scopo di lucro), mentre come prevede l’articolo 6 del capitolato a base di gara “Saranno poste a carico del Comune di Sabaudia le spese relative ai consumi di energia elettrica ed acqua, essendo messa a disposizione della società affidataria un punto di corrente idoneo all’alimentazione elettrica della pista di pattinaggio, presente all’interno della corte Comunale”. Il modello di gara è quello sperimentato, basta scorrere gli atti ed i titoli del contratto e del capitolato, con l’Arena del Mare della scorsa estate.
Nell’attesa che la minoranza, come richiesto, possa accedere agli atti di gara, vediamo cosa prevede il quadro economico allegato al bando. Intanto l’accesso alla casa di Babbo Natale, proprio quella all’interno del Palazzo Comunale, avrà un biglietto (dal capitolato la società deve regalarne 25 ai servizi sociali per le famiglie bisognose). Il costo, graduato a seconda l’età e l’altezza, è tra 7 e 10 euro (8 la previsione del piano allegato al capitolato) per un incasso presumibile di 12mila euro. A cui dovrebbero essere aggiunti gli incassi della pista di pattinaggio ipotizzati in 20mila euro. Le altre somme dovrebbe pervenire dall’affitto delle casette di legno (30mila euro); da qualche sponsor e, da ultimo, dai 38mila euro messi a disposizione da parte del Comune. Un piano economico complessivo di 113mila euro annui, 339 mila euro per il triennio dell’affidamento.
Quello che non si condivide è, al di là della poca chiarezza con la quale non vengono quantificati gli ulteriori vantaggi oltre ai 38mila che comunque incidono sui costi e che sono a carico del bilancio comunale, che si possa utilizzare la corte del comune, lo spazio interno della casa di tutti i cittadini, per una attività a scopo di lucro, al di là delle finalità, assegnata ad un privato (qualcuno dovrebbe dare un chiarimento anche relativamente alle norme sulla sicurezza).
Quello spazio scenico che, al contrario, caratterizza l’intero impianto architettonico dell’edificio e che viene utilizzato, da sempre, come luogo per concerti, presentazioni di libri, iniziative culturali. Uno spazio che è di tutti, come la casa comunale, e dove per parlare con Babbo Natale (il vecchio buono che porta i regali) bisognerà, questa volta, farglielo a lui pagando un biglietto. Non si discute l’iniziativa, spesso si tende a voler confondere i termini della questione, ma che il comune consegni ad un privato per una attività, seppur con ricadute sociali, a scopo di lucro uno spazio architettonico importante e che per poter accedervi, visto che siamo all’interno della casa comunale, si debba anche pagare questo non è comprensibile. I tempi stanno cambiando, anzi sono cambiati in peggio.
Così, in una nota, i consiglieri comunali d’opposizione, Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Enzo Di Capua, Immacolata Iorio, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi e Paolo Mellano.