Domenica 29 settembre si riaprono le porte del Museo della Città e del Territorio di Cori. La riapertura giunge al termine di lunghi e impegnativi lavori che hanno visto la riqualificazione impiantistica e il miglioramento del museo sul fronte della fruibilità e del risparmio energetico.
A partite dalle ore 16.30, dopo i saluti istituzionali, Francesco Gabellone (architetto e ricercatore presso CNR NANOTEC di Lecce) e Maria Chiffi (Techné S.a.s.) presenteranno la conferenza “Tecnologie emergenti per la comunicazione museale: tra emozione e narrazione”.
Per l’occasione saranno poi proiettati due video incentrati sul Complesso Monumentale di Sant’Oliva e sulla ricostruzione degli edifici templari (tempio d’Ercole e tempio dei Dioscuri) dell’antica Cora con la possibilità di vederne, attraverso i nuovi strumenti digitali, le forme, le architetture e i colori originari.
Grande attenzione è stata posta nell’operare con la massima cura su un impianto contenente tracce preziose della storia dei secoli passati che hanno imposto particolari accortezze. Ad esempio, per evitare al piano terra lesioni su una struttura muraria ormai dal valore storicizzato si è optato per l’implementazione dell’impianto esistente mediante sostituzione degli apparecchi luminosi con lampade più performanti e a maggior risparmio energetico e rinunciando a interventi più invasivi. Si è poi presentata la necessità di intervenire con opere di manutenzione straordinaria, imprevedibili in fase di progettazione, stante il peggioramento causato dalla vetustà e dalle condizioni climatiche, delle facciate esterne su via G. Matteotti e su piazza Leone XIII e non solo. Ancora, si è intervenuti sull’impianto di illuminazione nel loggiato del primo piano e sugli impianti idrosanitari (primo piano) per la ricerca di perdite in rete.
Particolarmente interessante risulta la realizzazione dei servizi tecnologici relativi alla ricostruzione virtuale dei templi di Ercole e di Castore e Polluce e del Complesso di Sant’Oliva, che hanno comportato lavori supplementari relativi al reperimento delle fonti archeologiche, dei documenti e dei dati su cui basare la ricostruzione stessa. Il complesso dei lavori è risultato faticoso, procedendo con sospensioni e riprese, anche perché ci si è dovuti interfacciare con le attività culturali programmate all’interno del museo interferenti con le attività lavorative, l’approvazione delle perizie di variante, la proroga motivata dall’impresa affidataria e concessa, la difficoltà di approvvigionamento dei materiali e l’aumento degli stessi dovuti alla nota congiuntura a livello internazionale, la gestione dell’apertura e chiusura del museo per consentire i lavori sotto la supervisione del custode o di un suo sostituto che ha comportato problemi e ritardi per tutto l’arco degli interventi.
Nel lungo periodo di lavori, però, si è riusciti a non interrompere le attività scientifiche affidate alla guida della direttrice del museo, Guendalina Viani. Quest’ultima ha infatti continuato a promuovere e coordinare numerose iniziative culturali di rilievo. Tra queste si ricorda la pubblicazione dei due volumi “La ceramica da mensa. Tre contesti a confronto” a cura di E. Palleschi-G. Viani e “Marco Tullio Montagna” di A. Bartomioli della collana I Quaderni del Museo della Città e del Territorio di Cori; la partecipazione ai convegni internazionali di studi “Ellenismo: il Lazio in Italia e nel Mediterraneo. Forme, processi, idee” con il poster “Cora. Le terrecotte architettoniche della stipe votiva del Tempio cd. Ercole” e a “Hellenistic terrace sanctuaries in Italy. New Research” con il poster “L’acropoli di Cora: area sacra, terrazzamenti e viabilità”, entrambi i contributi saranno pubblicati negli atti dei convegni. A ciò si aggiungano le interviste rilasciate all’Università Cusano, al FAI e al programma televisivo La Vita in Diretta per promuovere l’istituto culturale.
La direttrice, inoltre, ha sostenuto il programma di visite guidate, laboratori didattici e attività divulgative rivolte a studenti di tutte le età e al pubblico generale curate da Arcadia APS, che conta al suo interno diverse professionalità tra archeologici, storici dell’arte, storici e interpreti e che ha continuato a operare con dedizione, offrendo attività che hanno sempre mantenuto elevati standard qualitativi e riscontrato il favore del pubblico.
“Domenica riaprono le porte del luogo simbolo della custodia delle nostre radici e dell’identità della comunità – dice il sindaco Mauro De Lillis -. Sarà un giorno di festa al quale tutti, spero, possano partecipare. Avremo anche la possibilità di penetrare, attraverso i nuovi strumenti digitali e la realtà immersiva, all’interno dei nostri templi. Un viaggio nel tempo passato davvero emozionante. Invito i cittadini a non mancare”.