La maggioranza a Latina boccia la mozione per riconoscere l’isola come capitale ideale d’Europa: “Ventotene, un’occasione persa. Ma l’isola rimane il faro d’Europa”
“Con profonda amarezza e sincero rammarico esprimiamo il nostro disappunto per la decisione della maggioranza del Consiglio comunale di Latina di respingere la mozione per il riconoscimento simbolico dell’isola di Ventotene come Capitale ideale d’Europa”. Così i gruppi consiliari di opposizione, firmatari dell’atto, dopo l’assise dello scorso 8 luglio.
La mozione mirava a valorizzare il ruolo storico, culturale e politico di Ventotene – parte integrante del territorio della provincia di Latina – quale luogo fondativo dell’ideale europeista nato dal celebre Manifesto per un’Europa libera e unita, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni durante il confino fascista.
“La nostra mozione – spiegano i consiglieri di Lbc, Pd, M5S e Per Latina 2032 – rappresentava una proposta alta, civile, visionaria. Era un’occasione per affermare che Latina non dimentica la lezione di Ventotene, né il suo legame profondo con la storia dell’Europa unita. La sua bocciatura da parte della maggioranza è un segnale triste, che lascia sgomenti”.
“In un momento storico segnato da nuove guerre ai confini d’Europa, da spinte nazionaliste e dalla crisi della partecipazione democratica, riaffermare i valori del Manifesto di Ventotene significava rilanciare l’identità europea come progetto di pace, libertà e solidarietà”.
Nato e scritto in uno dei momenti più bui della storia europea, al tempo del nazismo e fascismo, quando milioni di persone perdevano la vita nei numerosi processi di espansione e mentre si compiva la Shoah, in un clima di confino politico a Ventotene, nasce un documento che porta a una riflessione nuova, un percorso ardito, quello di desiderare un’Europa diversa, un’Europa che si apre alla collaborazione, al rispetto delle differenze e alla pacificazione.
“Stona la posizione netta di Fratelli d’Italia nel bocciare la mozione se pensiamo che già il Parlamento Europeo ha approvato il 28 aprile 2022 il riconoscimento di Ventotene come “capitale morale e intellettuale d’Europa”,su iniziativa dell’eurodeputato Salvatore DeMeo di Forza Italia (e del collega spagnolo Ruiz Devesa)”.
“La decisione della maggioranza di centrodestra di non sostenere questa iniziativa culturale e politica rappresenta, purtroppo, una grave occasione mancata per il nostro territorio, che avrebbe potuto parlare all’Europa con voce alta e coerente, in continuità anche con l’approvazione della stessa mozione votata all’unanimità nel Consiglio provinciale di Latina, in data 11 aprile 2025”.
«Ventotene è un simbolo che ci appartiene. Sta nel nostro mare, nella nostra memoria, nella nostra identità. Avremmo potuto dare un messaggio forte, invece si è scelta la via del silenzio. Ci auguriamo che questo gesto non chiuda il dibattito, ma al contrario lo alimenti nelle scuole, nelle biblioteche, nei luoghi della cultura, dove l’Europa continua a vivere come sogno e come responsabilità quotidiana».
“Citiamo il prezioso lavoro storico culturale svolto dal Movimento Federalista Europeo (MFE) fondato nel 1943 da Altiero Spinelli, il cui presidente attuale, Mario Leone, appartiene alla nostra comunità e con molto fervore, passione e determinazione organizza e promuove incontri per sensibilizzare i giovani sul tema dell’Europa Unita non solo economicamente, ma con tutti i valori connessi di democrazia e un percorso d’integrazione politica europea in cui la pace è ancora possibile. L’Europa non solo come una somma di stati, ma un progetto di civiltà condivisa”.
“Vogliamo ringraziare la libreria storica “L’Ultima Spiaggia” presente nella piazza principale di Ventotene, fondata da Fabio Masi e la moglie Alessia nel 2001, entrambi di origine ventotenese che hanno aperto questa libreria indipendente, diventata un presidio culturale attivo”.
“Per quanto ci riguarda, continueremo a sostenere con convinzione ogni iniziativa che promuova la memoria di Ventotene, il valore dell’unità europea e il ruolo culturale del nostro territorio nella storia dell’integrazione. La pace e il futuro si costruiscono insieme superando gli egoismi nazionali”.