MORTO SUL LAVORO L’UOMO CHE AVEVA PERSO IL BRACCIO, COMUNE DI LATINA SARÀ PARTE CIVILE

Gravissimo incidente sul lavoro, ordine del giorno in Consiglio comunale approvato all’unanimità: Ente sarà parte civile

A seguito del gravissimo incidente sul lavoro avvenuto il 17 giugno scorso nelle campagne di Borgo Santa Maria, il Consiglio comunale all’unanimità dei presenti, nella seduta odierna, ha votato un ordine del giorno per chiedere al sindaco Matilde Celentano di farsi promotrice della costituzione di parte civile del Comune di Latina nel processo che seguirà. un ordine del giorno approvato prima che l’intera assise potesse sapere che il 31enne Satnam Sing è morto all’ospedale San Camillo di Roma in seguito alle ferite riportate.

Di seguito il testo:

Oggi siamo chiamati a riflettere su un male che continua a minare e corrompere le nostre comunità: il caporalato. Un sistema di sfruttamento disumano e disumanizzante che infanga la dignità umana di lavoratori vulnerabili. L’episodio tragico accaduto a Latina, dove Navi, un giovane indiano, è stato abbandonato dal proprio datore di lavoro con un braccio amputato dopo un incidente sul lavoro, mette in luce la brutalità e l’indifferenza di questo sistema.

Navi è una vittima emblematica di un meccanismo che, in nome del profitto, tratta gli esseri umani come strumenti usa e getta. Costretto a lavorare in condizioni precarie, senza sicurezza né diritti, il suo incidente è l’ennesimo, terribile grido di dolore che impone a noi tutti di fermarci e riflette su che tipo di società stia divenendo la nostra.

Il caporalato trova terreno fertile nella disperazione di molti migranti e persone in difficoltà, pronte ad accettare condizioni disumane pur di sopravvivere.

Questo sistema illegale nel quale è la grande distribuzione a imporre le regole di un mercato malato, genera profitti illeciti per pochi, a discapito della dignità e dei diritti fondamentali dei lavoratori.
Navi, come tanti altri, è vittima di un silenzio complice che ognuno di noi è invece chiamato a combattere, da cittadini/consumatori consapevoli, che premiano filiere libere da questa piaga, ma anche da amministratori responsabili pronti a favorire ogni utile anticorpo indispensabile per creare l’unico modello possibile, quello che mette al centro di qualsiasi mercato la dignità dei lavoratori.

Leviamo le coscienze rispetto all’orribile e disumano atto dell’abbandono di una persona gravemente ferita, davanti la propria abitazione, invece di portare l’infortunato direttamente all’ospedale più vicino.

Di fronte a tragedie come questa, è imperativo chiedere non solo giustizia per Navi, ma anche un impegno concreto, anche da parte di questa assise, per sradicare questo fenomeno di moderna schiavitù.
 
Occorre potenziare i controlli, garantire la protezione dei lavoratori e promuovere la loro integrazione nella società. Le istituzioni, le forze dell’ordine e tutti noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte per spezzare questa catena di sfruttamento.

Per tutto questo esprimiamo solidarietà e vicinanza al lavoratore vittima dell’accaduto e alla sua famiglia anche attraverso un comunicato stampa a nome di tutto il Consiglio Comunale e chiediamo alla Sindaca Celentano di farsi promotrice perché il Comune di Latina si costituisca parte civile nel processo che seguirà i tragici fatti di cronaca di questi giorni. Chiediamo inoltre che l’amministrazione sia presente in tutti i tavoli decisori e nelle sedi competenti per la lotta al caporalato.

L’ordine del giorno approvato è stato proposto, ad inizio seduta, dai gruppi di minoranza. In conferenza capigruppo sono state apportate modifiche al testo, come richiesto dalla maggioranza, quindi poi approvato all’unanimità in aula.

Intato anche dalla Regione Lazio, arrivano i primi messaggi dal mondo della politica.

“Apprendo con profondo cordoglio che Satnam Singh il 31enne bracciante indiano rimasto gravemente ferito con l’amputazione di un braccio a seguito di un incidente sul lavoro accaduto lunedì scorso nelle campagne di Latina, non ce l’ha fatta.

L’uomo era stato ricoverato al San Camillo di Roma in gravissime condizioni, dove è morto questa mattina, dopo che era stato scaricato fuori alla sua abitazione insieme alla moglie anziché essere portato in ospedale. Sono amareggiato e presto convocherò una commissione ad hoc per arginare il fenomeno del caporalato. Auspico una pena esemplare per chi invece di soccorrere quest’uomo lo ha scaricato senza pietà. Il capitato è una piaga che dobbiamo combattere tutto insieme, senza distinzioni politiche e ideologiche, dignità deve essere la parola d’ordine. Adesso è il momento della preghiera per lui e per i suoi cari ai quali sarà assicurata tutta l’assistenza del caso”, così Angelo Tripodi, consigliere regionale di Forza Italia e presidente commissione Lavoro alla Pisana.

“Provo sgomento per la morte del bracciante, vittima di un incidente sul lavoro avvenuto il 17 giugno scorso a Borgo Santa Maria. Il giovane uomo rimasto gravemente ferito era stato poi abbandonato in strada anziché soccorso. Adesso più che mai, di fronte alla notizia del decesso, che mi addolora profondamente, accolgo la richiesta che proprio questa mattina mi è arrivata dall’intero Consiglio comunale di promuovere, ove ne ricorrano i presupposti, la costituzione di parte civile del Comune di Latina al futuro processo.

L’episodio avvenuto nella nostra città costituisce una violazione dei diritti umani fondamentali, della dignità umana e delle norme inerenti la sicurezza dei lavoratori. Nell’esprime cordoglio alla famiglia del bracciante deceduto, anche da parte dell’amministrazione comunale tutta, sarà mio impegno affinché il Comune si faccia fautore assieme a tutte le altre istituzioni, enti e organismi coinvolti della lotta al caporalato, divenuto ormai una vergognosa piaga”.

È quanto dichiarato dal sindaco di Latina Matilde Celentano.

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