Tragedia a Cisterna di Latina: un giovane si suicida lanciandosi nel vuoto, dall’ottavo piano di una palazzina
Quello che appariva un suicidio del ragazzo, ora è messo in discussione dall’autopsia disposta dall’autorità giudiziaria. Il tragico evento si è verificato in via Primo Maggio a Cisterna di Latina, intorno alle ore 7,30 della mattina di venerdì 14 marzo. Il ragazzo aveva 29 anni, di Cisterna. Il suo nome era Dylan Torsello. Sul posto 118, Carabinieri e Polizia. La strada dove è avvenuto il suicidio era stata chiusa al traffico per permettere gli accertamenti.
Dopo il fatto, sui social il fratello di Dylan, Manuel Torsello, ha negato, anche con toni aggressivi, che suo fratello possa essersi suicidato. Secondo lui, il giovane si sarebbe sporto troppo dal terrazzo per farsi un selfie e sarebbe caduto giù dall’ottavo piano. Una morte tremenda sulla quale l’esame autoptico, forse, chiarirà gli aspetti.
Sempre sui social, peraltro, il fratello ha ricordato Dylan, non facendo mancare qualche riferimento aggressivo a qualcuno di imprecisato. “Ma quanto sei bello angelo del paradiso bello de tatto io sono morto dentro e non ho più nessuna voglia di vivere Dylan tu eri e sarai per sempre uno dei migliori ragazzi di Cisterna un ragazzo giusto, educato , generoso, responsabile la tua integrità e la tua sensibilità e serietà non ha paragoni te ne sei andato ieri notte e tutti hanno saputo subito della tua scomparsa e ringrazio tutti per aver onorato la morte di Mio Fratello venendo a casa chiamandomi piangendo e ricordando mio fratello insieme a me è stato molto d’aiuto per me e per tutta la mia famiglia e ringrazio voi tutti anche da parte loro”.
Tra i ricordi del giovane, anche la società di calcio ha voluto lasciare un pensiero sui social. “La Società Conit Calcio a 5 tutta , porge le più sentite condoglianze alla famiglia Torsello per la perdita del caro Dylan, giocatore dell’Ecocity Futsal Cisterna Riposa in pace giovane limpido educato e grande sognatore. A chi sta scrivendo mancherà tanto incrociarti in quell’ascensore e quel reciproco sorriso”.