MORTE DI SATNAM SINGH, FLAI CGIL PROCLAMA SCIOPERO E MANIFESTAZIONE. ANCORA REAZIONI DAL MONDO POLITICO

caporalato

Il sindacato Flai Cgil Frosinone Latina indice una grande manifestazione in Piazza della Libertà il prossimo sabato 22 giugno. Diverse le adesioni. Intanto sono numerosi ancora oggi gli interventi della politica

Sabato 22 giugno la Flai Cgil proclama lo sciopero nel settore agricolo a Latina a seguito della morte del bracciante indiano Satnam Singh. In occasione dello sciopero del settore, la Cgil e la Flai Cgil di Frosinone Latina, congiuntamente alla Cgil e alla Flai Cgil di Roma e Lazio, lanciano una manifestazione per sabato 22 giugno, alle ore 17:00, in Piazza della Libertà a Latina.

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La Cgil e la Flai Cgil, inoltre, hanno deciso di promuovere una raccolta fondi per sostenere e non lasciare sola la famiglia di Satman Singh.

Il sindacato ha lanciato anche una raccolta fondi per la famiglia del 31enne deceduto.

La Federazione provinciale del Partito Democratico parteciperà alla manifestazione organizzata dalla CGIL a seguito della morte del bracciante indiano Satnam Singh. “Una manifestazione per chiedere dignità, legalità e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché misure più efficaci e continuative di contrasto al caporalato e a ogni forma di schiavitù”, afferma il segretario provinciale Omar Sarubbo annunciando l’adesione del partito all’iniziativa.

Per fare luce sull’attuazione e il finanziamento delle leggi nazionale e regionale in materia di contrasto al caporalato, il PD si è subito attivato con i propri rappresentanti in Regione e in Parlamento. “Su richiesta della Federazione provinciale – spiega Sarubbo – è stata presentata una mozione dal consigliere regionale Salvatore La Penna con cui chiediamo conto del finanziamento e dell’attuazione della L.R. 18/2019 “Disposizioni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura“. Il deputato Matteo Orfini, insieme ad AVS, ha trasmesso alla Camera una richiesta di informativa rivolta alla ministra Calderone circa l’applicazione della normativa vigente in materia di contrasto al caporalato”. 

“Occorre applicare e finanziare fino in fondo le norme contro il caporalato per non essere complici di un sistema marcio e insostenibile. È una battaglia di civiltà – conclude il segretario – su cui non arretreremo di un passo”. 

Anche i circoli locali di Sinistra Italiana, Possibile ed Europa Verde esprimono profonda indignazione e sgomento di fronte alla morte, in seguito ad un grave incidente sul lavoro e ai mancati soccorsi, di Satnam Singh, un giovane bracciante indiano, si stringono alla comunità indiana della provincia di Latina e alla famiglia del lavoratore, parteciperanno e invitano a partecipare alla manifestazione del 25 giugno indetta dalla comunità indiana del Lazio.

Satnam Singh, 31 anni, ha subito l’amputazione di un braccio rimasto intrappolato in un macchinario mentre era al lavoro nelle campagne di Borgo Santa Maria. Il padrone sotto cui lavorava invece di chiamare immediatamente i soccorsi ha caricato l’uomo su un furgone e l’ha abbandonato davanti la sua abitazione, come un rifiuto. Raccapricciante, e purtroppo rappresentativo della disumanità di questa vicenda, il dettaglio del braccio lasciato su una cassetta per la raccolta.
È inaccettabile che nel 2024 si continuino a verificare episodi di questo tipo, che il caporalato e la schiavitù siano ancora una realtà nella nostra provincia, che non ci siano leggi contro lo sfruttamento dei lavoratori e che puniscano esemplarmente chi si macchia di reati di tale genere.

Secondo il Rapporto dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil, sono 230 mila gli occupati, a livello nazionale, impiegati irregolarmente nel settore agricolo (oltre un quarto del totale degli occupati del settore), di cui 55.000 donne. Come dimostra questo ulteriore episodio il nostro territorio, in cui l’agricoltura rappresenta un settore fondamentale dell’economia, non è certo immune da questo sfruttamento.

Cosa occorre fare? Bisogna creare canali di migrazione legali e sicuri, abolendo quelle leggi come la Bossi-Fini che costringono all’irregolarità. Percorsi chiari, aperti e trasparenti sono uno strumento indispensabile contro l’insicurezza e l’illegalità. Controlli seri e sanzioni efficaci per chi sfrutta i lavoratori, snellire e velocizzare le procedure di regolarizzazione, rafforzare gli strumenti di integrazione, quali l’apprendimento della lingua italiana e la conoscenza dei propri diritti, evitare che sia la vittima ad essere criminalizzata ed anzi venga accompagnata e tutelata nella denuncia di irregolarità, violenze e abusi.

Da Aprilia, c’è anche l’intervento di Aprilia Civica. “Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia ed a tutta la comunità indiana del territorio per la recente tragedia consumatasi in località Borgo Santa Maria a seguito della quale nella giornata di ieri è deceduto Satnam Singh un ragazzo di soli 31 anni.  

Una vicenda che, se confermata, ci lascia sgomenti per le circostanze nelle quali è maturata. Circostanze che violano i diritti umani e che evidenziano per alcuni un così basso valore per la vita umana. Singh Satnam è stato abbandonato nei pressi della propria abitazione dopo aver subito un infortunio sul posto di lavoro. L’uomo, secondo quanto ricostruito, mentre stava lavorando come bracciante all’interno di un’azienda agricola, ha subito l’amputazione di un arto rimasto impigliato ad una macchina avvolgi plastica a rullo trascinata da un trattore. 

Il fenomeno delle cosiddette morti bianche, così come gli episodi legati al caporalato ai quali abbiamo assistito in questi anni vanno assolutamente fermati. Tutte le realtà in gioco, dalle amministrazioni pubbliche di ogni ordine e grado alle forze dell’ordine, dalle forze politiche alla società civile tutta, devono lavorare insieme affinchè vengano rispettate non solo le elementari norme di sicurezza sui posti di lavoro ma affinchè venga rispettata la dignità umana. Insieme dobbiamo costruire un argine sociale alla decadenza morale e fisica di alcune reatà. Insieme dobbiamo evitare che si ripetano episodi come quello di Borgo Santa Maria e per far sì che Satnam Singh non sia morto invano. 

Per questi motivi annunciamo sin da ora la presentazione nel prossimo Consiglio comunale di Aprilia di una mozione che richiami quanto precedentemente esposto. 

Inoltre chiediamo al Presidente della Provincia di Latina, sulla scorta di quanto sta facendo il Comune Latina, di costituire come parte civile all’eventuale processo la Provincia di Latina. 

Come coalizione civica continueremo a portare avanti tutte quelle istanze e quelle politiche che abbiamo perseguito in questi anni sia sul fronte culturale che su quello materiale relativamente alla sicurezza nei posti di lavoro, al rispetto dei diritti umani ed alla giusta integrazione tra i popoli”.

Infine, anche il Partito Comunista con la segretaria provinciale Sonia Pecorilli. “Di fronte a tutto questo orrore cosa si può dire? Forse resta un moto di repulsione e nient’altro, oppure ci rimane l’atroce pensiero che questo paese nel quale viviamo sia diventato un teatro nel quale viene rappresentata l’oscena tragedia di un mondo del lavoro nel quale conta solo il profitto. Un mondo che dovrebbe essere ripudiato e che, invece, cresce e ingoia qualsiasi umanità nell’indifferenza di un popolo ridotto a spettatore o pubblico. Così succede che bastano poche righe che descrivono una carneficina che verrà presto dimenticata con lavoratrici e lavoratori che si ammalano, vengono mutilati, uccisi … persone che vengono buttate là, ai margini di una società rassegnata e inerme.
Eh sì, lo “spettacolo” raccapricciante e macabro di chi lavora ridotto a pezzo di carne da macellare, non si ferma, e noi, tutti noi dovremmo diventare indifferenti, ignoranti, inutili. Eh, no, “cari signori” noi comunisti non ci stiamo.

Continueremo a ribellarci e a lottare perché questo sistema spaventoso nel quale siamo costretti a vivere venga abbattuto. Bisogna smettere di parlare solo di lavoro per iniziare a parlare di ‘lavoro umano’, distinguendolo per difenderlo. Il passo successivo sarà quello di ragionare su un patto per il lavoro umano, dobbiamo e possiamo elaborare un nuovo modello di organizzazione del lavoro. La trasformazione dei processi di lavoro a cui dobbiamo puntare è sul lavoro partecipato.

Viviamo in un sistema di totalitarismo politico autoritario, questa classe politica che ci governa tende a dominare e controllare l’intera società attraverso la repressione dei diritti, monopolio dei mezzi di comunicazione, e un controllo centralizzato dell’economia. In sintesi oggi viviamo in una società disumanizzata, noi tutti ci saremmo dovuti interessare prima alle condizioni di Satnam Singh che nel suo destino di lavoratore ha trovato la morte. Basta lavoro nero, basta caporalato, basta sfruttamento. La Federazione di Latina del Partito Comunista Italiano sarà al fianco della comunità indiana in qualsiasi azione essi vogliamo compiere”.

Da Cisterna, invece, c’è un’altra iniziativa. Una petizione online da parte di un cittadino che “chiede un’indagine completa sulla morte di Singh e azioni concrete per prevenire futuri incidenti. Firma questa petizione per sostenere la chiamata alla giustizia per Satnam Singh e per un cambiamento indispensabile in difesa dei diritti dei lavoratori immigrati”.

Per quanto riguarda la manifestazione della Cgil, anche Latina-Libera aderisce. “Nella morte di Satnan Singh c’è una catena di orrori che annichilisce e avvolge tutti in una sconcertante spirale di malvagità. La sua morte, il dolore della moglie Sony che abbracciamo testimonia di  un sistema di illegalità e criminalità diffusa che nelle campagne della  provincia di Latina raggiunge vette di barbarie non più sopportabili. Paghe da fame, ritmi e condizioni di lavoro inumani accompagnate da pratiche dopanti per sostenere la fatica, alloggi indecorosi, imposizione di tariffe occulte per trasporti, vessazioni di vario genere che culminano non di rado nella violenza psicologica e fisica, oltreché in veri e propri atti di segregazione delle vittime di questi soprusi.

Come Libera ci costituiremo parte civile nel futuro processo a carico dei responsabili.  In una nota Libera sulla morte per incidente sul lavoro nelle campagne di Latina di  Satnan Singh, giovane bracciante di origini indiane.  “La provincia di Latina- prosegue nella nota Libera- è anche luogo di eccellenze e innovazione animato da imprenditori agricoli che diventano essi stessi vittime di una concorrenza sleale da parte di aziende che mortificano i diritti. Nel pontino su oltre 7000 aziende agricole solo 173 si sono iscritte alla rete del lavoro agricolo di qualità che nasce con l’intento di arginare il fenomeno del caporalato nel settore agricolo, dando vita ad una sorta di white list. Proponiamo che gli aiuti e sostegni finanziari pubblici vengano riservati solo a queste aziende che generano buona economia e rispetto della dignità del lavoro. 

Le parole di cordoglio non bastano più, l’indignazione per la morte di Satnan che attraversa il Paese deve trasformarsi in impegno concreto da parte delle Istituzioni nella lotta al caporalato e allo sfruttamento nella filiera agroalimentare in direzione della valorizzazione delle aziende sane e nell’affermazione dei diritti per le lavoratrici e i lavoratori. Per questi motivi Libera aderisce alla manifestazione di Sabato 22 giugno alle ore  17.00  promossa dalla Cgil in piazza della Libertà a Latina”.

         

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