MORTE DI EMILIANO FLORIS: ARCHIVIATA L’INDAGINE

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Il caso di Emiliano Floris morto al Santa Maria Goretti di Latina: il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina archivia

Il 44enne di Latina fece perdere le sue tracce il 21 maggio 2018 dopo aver salutato, con bagaglio in mano, famigliari e colleghi di lavoro del supermercato che erano convinti che Floris si stesse recando nella comunità di San Patrignano a Roma per disintossicarsi dall’uso della cocaina.

Passarono due settimane, nel corso delle quali i famigliari lo avevano cercato, per poi essere avvertiti dell’avvenuta morte (3 giugno 2018) al nosocomio di Latina dove si trovava da circa due settimane.

Al che la famiglia denunciò l’accaduto considerato che l’uomo avrebbe potuto essere riconosciuto avendo con sé i documenti, e loro resi partecipi del ricovero al Goretti.

Un particolare era rimasto oscuro: Floris fu accompagnato al Goretti da una persona rimasta non identificata e solo in seguito rintracciata dalla Polizia. Interrogato, l’uomo spiegò di aver accompagnato il 44enne e di aver dichiarato al Pronto Soccorso le generalità di Floris, oltre che a dichiarare il furto della valigia di Floris da parte di ignoti in ospedale.

I famigliari chiedevano, inoltre, di poter risalire allo spacciatore che con tutta probabilità era stato decisivo per la morte del congiunto.

Infatti, a inchiesta aperta dalla Procura di Latina, il medico legale aveva stabilito che il 44enne era morto a causa di assunzione di alcol e cocaina. Un mix che si era rivelato letale per Floris.

Ora, a distanza di due anni, dopo una prima richiesta di archiviazione da parte del sostituto procuratore di Latina Andrea D’Angeli, il gip Giuseppe Cario ha respinto l’opposizione all’archiviazione dei famigliari i quali avevano anche chiesto l’avocazione dell’indagine alla Procura Generale della Corte d’Appello di Roma.

Per il gip non c’è traccia di falso compiuto in ospedale, né ci sono elementi utili alle indagini capaci di individuare il responsabile della cessione della droga.

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