MORÌ CADENDO DA UN CARRO DI CARNEVALE, DIFESA SOLLEVA INCOMPETENZA DEL TRIBUNALE DI LATINA

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Massimo Cassia
Massimo Cassia

In tre a giudizio per la morte del 50enne Massimo Cassia caduto a Latina da un carro di Carnevale in movimento

Il 2 marzo 2014, al rientro da una sfilata, Massimo Cassia, a Borgo San Michele, cadde dal carro che stava percorrendo la 156 dei Monti Lepini e morì dopo quasi un anno di sofferenze, il 28 aprile 2015. Tredici mesi che culminarono nel decesso avvenuto in un centro di riabilitazione nel Molise.

Per quella vicenda, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, a giugno 2018, ha rinviato a giudizio, con l’accusa di omicidio colposo, Paolo Bonaldo, che guidava il trattore con cui veniva trainato il carro, Luciano Bonaldo, costruttore dell’attrazione e presidente dell’associazione Carristi Carnevale Pontino, e Paolo Scapin, proprietario del mezzo.

Per gli inquirenti il carro non era omologato e la caduta del 50enne avvenne da un’altezza di oltre quattro metri. Il processo ha avuto inizio nell’ottobre 2018, dinanzi al giudice monocratico Fabio Velardi. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile.

Oggi, 14 novembre, di fronte al nuovo giudice monocratico, Roberta Brenda, l’avvocato Alfondo Donnarumma, che difende i tre imputati, ha sollevato tre eccezioni: incompetenza territoriale del Tribunale e non utilizzabilità degli accertamenti tecnici irripetibili, oltreché a chiedere un parziale rifacimento dell’istruttoria nell’ottica di un mutamento del giudice. Seconda la tesi difensiva, infatti, Cassia è morto per diverse concause non riferibili alla caduta e, soprattutto, è deceduto nel Molise, motivo per cui il processo andrebbe spostato nel Tribunale di competenza.

Il giudice Brenda si è riservato e ha rinviato il processo al prossimo 5 dicembre quando scioglierà la riserva. C’è la possibilità che il processo cominci di nuovo, per di più in un altro Tribunale. Nella giornata odierna, era prevista l’escussione di un testimone e le eventuali discussioni delle parti.

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