Morì a 11 anni mentre la mamma lo portava all’ospedale: rinviati a giudizio tre medici dell’ospedale Bambino Gesù di Roma
Antonio Bertoni morì 11 a Roma sulla via Cristoforo Colombo a causa del traffico. La strada era bloccata per i preparativi della Formula E che si sarebbe svolta nella Capitale il 13 aprile 2019 e i soccorsi non riuscirono ad arrivare in tempo per portarlo in ospedale.
La mamma e suo figlio stavano andando al San Camillo dove avevano appuntamento con l’allergologo. Già cinque volte i due erano andati al pronto soccorso Bambino Gesù, ospedale specializzato nelle cure dei neonati e dei bambini. La notte prima di quel fatidico 11 aprile, il bambino aveva avuto una crisi respiratoria che aveva allarmato la madre Ioanna. Così, la donna si mise in viaggio da Latina per portarlo di nuovo nell’ospedale dove pensava avrebbe potuto salvare suo figlio.
Ora, secondo la Pm della Procura di Roma Gianfederica Dito, sarebbe stato sufficiente una lastra per diagnosticare la patologia polmonare per cui è morto Antonio Bertoni di 11 anni. Un tumore, secondo quanto ricostruito gli inquirenti che hanno ottenuto dal Tribunale capitolino il rinvio a giudizio di tre medici del Bambino Gesù, responsabili di non averlo diagnosticato: si tratta di Sebastian Cristaldi, Maria Francesca Faa e Silvia Federici. A parere del legale dei tre imputati, contattato dal Corsera edizione Roma, l’avvocato Scalise, la scelta di rinviarli a giudizio cozza con la perizia disposta dallo stesso giudice per l’udienza preliminare, che li ha mandati a processo, poiché la relazione avrebbe stabilito che non vi fu nessuna causa tra il tumore e la morte del bambino.
La madre del bambino, difesa dall’avvocato Monaco, ha sempre sostenuto di aver portato per altre volte precedentemente alla tragedia il piccolo Antonio e per ben tre occasioni, tra fine marzo e inizio aprile 2019, gli erano stati prescritti solo medicinali che non avevano fatto migliorare le condizioni del figlio.
La mattina dell’11 aprile, poi, imbottigliata nel traffico romano, per via dei lavori per vla Formula E, la donna chiese aiuto tra gli sguardi impotenti degli automobilisti. Purtroppo, Antonio impallidì fino a perdere i sensi. Vano fu il tentativo dei soccorritori che arrivarono dopo 10 minuti in seguito alla chiamata.
Ora, il processo per i tre medici che, secondo l’accusa, non diagnosticarono il tumore letale per il minorenne.