MONUMENTO NATURALE DI MONTICCHIO, FONDAZIONE CAETANI: “TUTELARE BENE PRIMA DELL’ASTA”

Monumento naturale Area di Monticchio, Sermoneta
Monumento naturale Area di Monticchio, Sermoneta

Monumento naturale di Monticchio e cava dell’Abbazia di Valvisciolo, la Fondazione Roffredo Caetani: le istituzioni intervengano per tutelare l’area

Dopo l’intervento di Italia Nostra, anche la Fondazione Caetani, con una nota a firma del Presidente Tommaso Agnoni, sollecita l’intervento istituzionale per il monumento naturale di Monticchio (sul quale pende un’asta fallimentare presso il Tribunale di Velletri) e la cava dell’Abbazia di Valvisciolo.

“La salvaguardia dell’area del monumento naturale di Monticchio e della cava adiacente all’Abbazia di Valvisciolo attraverso la loro acquisizione al patrimonio pubblico è un obiettivo necessario scongiurando la vendita all’incanto di un pezzo di storia di questo territorio che invece va recuperata, riqualificata e valorizzata anche per la vicinanza al Giardino di Ninfa.

La Fondazione Roffredo Caetani lancia così un appello alle istituzioni locali e regionali affinché intervengano concretamente per recuperare le due aree prima della vendita all’asta prevista per i prossimi giorni”.

“Negli scorsi anni abbiamo promosso preso la Regione Lazio un coordinamento dei Monumenti Naturali Regionali dell’area pedemontana (Lago di Gulianello, Torrecchia, Ninfa, Monticchio, Fosso Brivolco e S. Martino) – spiega il presidente della Fondazione Roffredo Caetani, Tommaso Agnoniper la loro valorizzazione e riteniamo quindi che la vendita a privati sia da scongiurare e l’intervento pubblico sia necessario per rendere pubblica un’area naturale protetta nelle immediate vicinanze del Giardino di Ninfa e di Pantanello. Già nei mesi scorsi la Fondazione Roffredo Caetani ha cercato di scongiurare, con forza, che porzioni di territorio vengano gravate da pesanti servitù e la vendita all’incanto dell’ex opificio industriale dell’area di Monticchio e della ex cava di Valvisciolo rischia di innescare ipotesi di interventi che non tengono conto della reale vocazione di questa zona che, come detto in più occasioni e come abbiamo cercato di fare proprio con le potenzialità espresse dal consistente numero di visitatori del Giardino di Ninfa, vanno recuperate e indirizzate verso una forma di economia realmente sostenibile e che valorizzi la nostra storia, la cultura, l’enogastronomia e l’indotto che può derivarne nel pieno rispetto dell’ecosistema di queste zone. La Fondazione Roffredo Caetani – sottolinea il presidente Agnonicontinua a sostenere quanto già iniziato dal compianto geologo Giancarlo Bovina, già collaboratore della Fondazione per la realizzazione del Parco di Pantanello,  ed è pronta ad impegnarsi in tutte le sedi nell’attività di tutela e valorizzazione di quell’area da lui avviata”.

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