MONTE SAN BIAGIO TAPPEZZATA DI ANNUNCI FUNEBRI: “LA CITTÀ È MORTA”

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L'annuncio di dubbio gusto apparso sui muri del centro storico di Monte San Biagio

Monte San Biagio: un’epigrafe piuttosto eloquente campeggia in città sotto forma di diversi manifesti appesi ai muri

Nei manifesti simil-funerari che da oggi sono visibili su alcuni muri del centro storico di Monte San Biagio viene annunciata la morte della città del Basso Lazio. “A causa della mala gestione dell’amministrazione comunale, dopo una lunga e sofferta agonia fatta di scelte inappropriate (vedi spostamento dell’edificio scolastico) e di chiusure di attività economiche, è infine morta la città di Monte San Biagio – si legge su uno dei manifesti funerari apparsi nel centro urbano – le sopravvivono i cittadini e alcuni (pochi) commercianti costretti a confrontarsi con la cronica mancanza di servizi adeguate e con l’assenza di prospettive per il futuro”.

Non sfugge nel messaggio stampato a caratteri cubitali il rimando ai commercianti che, solo nelle scorse settimane, si erano fatti promotori di una petizione contraria al senso unico introdotto in via sperimentale, per i mesi di luglio ed agosto, tramite la Delibera della Giunta Carnevale.

Monte San Biagio Futura, il gruppo di opposizione in consiglio comunale, si era fatta da tempo portavoce delle istanze di alcuni commercianti i quali lamentavano una situazione penalizzante per le attività a causa dell’introduzione del senso unico. Attività commerciali già gravate dall’emergenza pandemica.

“Ribadiamo – aveva scritto in una nota Monte San Biagio Futura – che il “sacrificio”, così lo ha definito il Sindaco, che la cittadinanza dovrebbe sopportare, non è giustificato da una reale necessità, atteso che, come è innegabile, in orario diurno e pomeridiano dei giorni feriali l’intensità del traffico in Via Roma e V.le Littoria è pressoché irrilevante; a tale “sacrificio”, inoltre, non corrisponde alcun concreto vantaggio in termini di miglioramento della viabilità, ma solo disagi: l’assenza di strade alternative costringe cittadini, avventori e turisti – soprattutto residenti e/o domiciliati in zona Castello, Via Vernone, Via Madonna Della Ripa , o comunque provenienti da Villa San Vito o Via Carro – ad una deviazione di circa 6 Km. La capienza di posti auto è inoltre ulteriormente diminuita, in conseguenza  dell’ eliminazione del parcheggio in Piazzale Donatori di Sangue e lungo la carreggiata di Via Madonna Della Ripa, per la realizzazione delle due rotatorie”.

“Critica e preoccupante – spiegava la nota di MSB che sollecitava il Sindaco ad agire – è poi la situazione dei commercianti del centro storico, che dopo le restrizioni imposte dall’epidemia da covid-19 tanto attendevano quella che per loro doveva essere l’estate della ripresa: conti alla mano, gli esercenti del centro lamentano che il senso unico ha determinato una diminuzione dell’afflusso di clientela che si traduce in una notevole riduzione degli incassi giornalieri!“.

Oggi, il consigliere comunale di opposizione Guglielmo Raso, capogruppo di MSB Futura, ha voluto commentare dai social l’apparizione dei manifesti mortuari: “La bella che è prigioniera…ha un nome che fa paura: Libertà! Libertà! Libertà!”. Le anonime manifestazioni popolari del dissenso esistono da sempre. Basti pensare agli epigrammi satirici contro il potere temporale del Papa, nella Roma dell’800. Certo, questa “Pasquinata Monticellana” è di gusto greve e alquanto discutibile. Come oggi è discutibile la scelta dell’anonimato: non siamo nella Roma del 1825 e nessuno rischia di essere giustiziato a Castel Sant’Angelo! Tuttavia – conclude Raso – è innegabile che nella sua sostanza il messaggio è difficilmente contraddicibile, riassumendo ciò che in forma istituzionale, più costruttiva ed articolata, è stato sostenuto in relazione all’istituzione di un senso unico sperimentale ritenuto inutile e dannoso per il nostro centro storico. Ma le cose si cambiano manifestando il proprio dissenso in maniera pubblica, responsabile, civile e motivata, non con `Pasquinate” anonime e “grida spagnolesche”. Rivolgo quindi alla “voce del popolo” l’invito ad uscire dall’ anonimato: siamo pronti a recepirne e sostenerne le istanze, purché manifestate pubblicamente, a viso aperto ed in maniera civile”.

Non è mancata neanche la voce dell’amministrazione comunale, chiamata direttamente in causa nel messaggio di lutto. È il Vice Sindaco Arcangelo Di Cola a scrivere sui social e a bollare come “imbecille” l’autore del manifesto.
“Solo un imbecille può tappezzare il centro storico in questo modo. Noi nel frattempo continuiamo a lavorare per il paese”.

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