Il Sindaco di Monte San Biagio revoca ordinanza che metteva in sicurezza Via Fonneto e Via Oliveto, insorge l’opposizione
“Con l’ordinanza n. 83 del 15.09.2023 il Sindaco Federico Carnevale ha revocato l’ ordinanza del 1991 con la quale veniva disposto lo sgombero di tutte le abitazioni di Via Fonnetto e Via Oliveto, all’epoca resasi necessaria a seguito di un evento franoso verificatosi il 9 ottobre 1991.
Su tali zone, classificate dal PAI (Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico) come aree a pericolo di frana molto elevato, nel 2012 il Consorzio di Bonifica Sud Pontino terminava l’installazione delle barriere paramassi tutt’ora esistenti.
Il Sindaco Federico Carnevale ha quindi revocato l’ordinanza del 1991 sulla base di uno studio geomorfologico commissionato dall’Ente Comunale, in relazione al quale l’Autorità di Bacino ha espresso parere favorevole, ritenendo che tali barriere “… svolgono il ruolo di protezione dell’abitato e delle strade sottostanti, bloccando o rallentando tutti i potenziali massi, di diametro variabile tra 1 m ed 1.5 m etc.”
Quindi, con un post sul suo profilo social, annunciava “con grande orgoglio ed emozione” il suo provvedimento, giunto “dopo 32 anni, 5 sindaci e 5 amministrazioni”, sottolineando che “questo significa che gli abitanti possono vivere con tranquillità, senza il peso di questa incertezza che grava su di loro” e concludendo che “con questa revoca, ora l’Autorità di Bacino può valutare ed eventualmente concedere i pareri favorevoli necessari per rilasciare i condoni ai proprietari le cui pratiche erano in sospeso”.
Indubbiamente un’ottima notizia per il paese, di cui non ci si può che felicitare.
Ma ad un più approfondito esame della questione, le dichiarazioni del Sindaco si rivelano forse eccessivamente entusiastiche.
Dalla documentazione in atti, risulta chiaramente che il parere dell’Autorità di Bacino è stato richiesto dal Comune di Monte San Biagio al solo fine di realizzare il rifacimento del manto d’usura stradale di Via Fonnetto e Via Oliveti: e non anche per altre finalità.
E l’Autorità di Bacino, sulla precisa richiesta dell’Ente, ha certificato che le barriere paramassi consentono di realizzare in sicurezza il rifacimento del manto stradale, precisando testualmente che il parere favorevole “è espresso ai soli fini di conformità dell’intervento in oggetto con la pianificazione di bacino”: e cioè, solo ai fini del progetto di manutenzione stradale. È quindi evidente che il presupposto dell’ordinanza sindacale di settembre, per il quale sarebbero “venute meno le condizioni di rischio per la pubblica e privata incolumità”, è più che altro una deduzione – se non un “volo Pindarico”! – del Sindaco Carnevale, poiché, come appena detto, l’Autorità di Bacino non solo non si esprime a riguardo, ma addirittura specifica che il suo parere favorevole è valevole esclusivamente in riferimento al rifacimento del manto stradale.
Per affermare che siano “venute meno le condizioni di rischio per la pubblica e privata incolumità” è invece necessaria un’apposita richiesta da parte del Comune, ed un autonoma pronuncia dell’Autorità di Bacino.
È quindi oltremodo precipitoso, e forse non del tutto esatto, dichiarare che “ora l’Autorità di Bacino può valutare ed eventualmente concedere i pareri favorevoli necessari per rilasciare i condoni ai proprietari le cui pratiche erano in sospeso”.
Va quindi ribadito che per consentire la sanatoria degli immobili in tali aree ad elevato rischio frana, non basta né l’attuale parere dell’Autorità di Bacino, rilasciato solo in relazione al progetto di manutenzione del manto stradale; né tantomeno il provvedimento sindacale di revoca dell’ordinanza del 1991. Al contrario, sarà necessaria la rimozione del vincolo PAI per le aree ad elevato pericolo di frana, tutt’ora vigente ed ostativo al rilascio delle richieste di sanatoria.
Sempre nel suo post, il Sindaco Carnevale rivendica di aver adottato il suo provvedimento “dopo 32 anni, 5 sindaci e 5 amministrazioni”: è allora inevitabile constatare che, con tutta evidenza, Carnevale dimentica di essere ininterrottamente a capo del governo cittadino dal 2014, quando le barriere paramassi erano già state installate da due anni; e quindi, che sin da allora avrebbe potuto disporre la revoca adottata solo oggi, dopo quasi dieci anni, e ormai alla fine del suo secondo mandato”.
I consiglieri d’opposizione di “Monte San Biagio Futura” Guglielmo Raso, Ermanna Casale e Gianpiero Trani, e il consigliere di “Siamo Monte San Biagio”, Gesualdo Mirabella.