“Insieme, conserviamo la Sughereta”. La presentazione pubblica dell’intervento in corso per contrastare il fungo patogeno che sta attaccando il bosco di sughere a Monte San Biagio
L’attività è nell’ambito del progetto dell’Ente Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi, in collaborazione con l’Università della Tuscia, finanziato dalla Regione Lazio. Appuntamento la mattina di lunedì 21 marzo 2022 in località Campo Marinello presso la Biblioteca comunale in caso di pioggia.
Le sugherete di Monte San Biagio, nelle località di San Vito e Valle Marina, nel territorio del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, sono un’area di straordinaria bellezza e importanza ambientale e rappresentano, con circa 300 ettari, la più importante ed estesa sughereta dell’Italia peninsulare. Purtroppo, questo inestimabile ecosistema è esposto al rischio di scomparire, infatti da alcuni anni è sotto attacco ad opera di un fungo patogeno, il Phytophthora cinnamoni, che ha colpito e causato danni alle querce nella Sughereta di San Vito.
Lunedì 21 marzo 2022 si terrà un incontro pubblico per presentare l’intervento in corso d’opera, per contrastare il deperimento delle querce da sughero causato dal patogeno, messo in atto dall’Ente Parco, in collaborazione con il Dipartimento per la Innovazione nei Sistemi Biologici Agroalimentari e Forestali – DIBAF dell’Università della Tuscia, nell’ambito del proprio progetto “Azioni, strategie ed interventi per la conservazione del patrimonio naturalistico e socio-culturale della Sughereta di San Vito”, approvato e finanziato dalla Regione Lazio a partire dalla primavera del 2020.
“Considerato l’argomento dell’incontro – dichiara il Presidente dell’Ente Parco, Bruno Marucci – abbiamo pensato di svolgerlo il 21 marzo anche per celebrare da parte nostra, a ragione e degnamente, la ricorrenza della Giornata internazionale delle foreste, istituita nel dicembre 2012 dalle Nazioni Unite proprio per mettere in rilievo l’importanza vitale delle foreste e degli alberi e favorire sensibilizzazione e consapevolezza su tale aspetto”.
L’appuntamento è fissato per le ore 9,30, in località Campo Marinello, oppure, in caso di avverse condizioni meteorologiche, presso la Biblioteca comunale, a Monte San Biagio.
Durante l’incontro i tecnici del Parco illustreranno il progetto per la futura chiusura delle zone focolaio, azioni di profilassi e norme di comportamento, nonché ulteriori studi scientifici da condurre nella Zona Speciale di Conservazione “Sugherete di San Vito e Valle Marina”.Da parte dei ricercatori del DIBAF, anche sulla base dei lavori già svolti nell’ambito del Contratto di Ricerca stipulato tra l’Ente Parco e l’Università della Tuscia, ci sarà l’illustrazione degli aspetti scientifici della patologia in atto, degli interventi curativi già effettuati sulle piante delle zone colpite e di quelli da realizzare nel prossimo futuro.Ci sarà anche l’occasione per fare una breve visita didattica nel bosco, guidati da personale dell’Ente Parco, insieme a studenti che hanno partecipato ad attività di educazione ambientale.
“L’attenzione, l’impegno e la cura da parte della Regione Lazio e nostra – aggiunge il Presidente dell’Ente Parco, Marucci – non potevano e non possono essere meno forti di quanto si stanno di fatto dimostrando con le azioni e gli interventi di questo progetto”.“E trattandosi di un vero ‘bene comune’ – conclude Marucci – dobbiamo necessariamente e ovviamente agire in forme condivise, in sinergia con il Comune di Monte San Biagio, con la comunità locale, con le associazioni che operano nel campo della tutela ambientale”.
“La Sughereta di Monte San Biagio, un bosco ad alto fusto di ‘Quercus suber’ con alberi secolari, – evidenzia il Direttore dell’Ente Parco, Lucio De Filippis – è un prezioso esempio di ecosistema costiero del Mediterraneo occidentale e un patrimonio naturalistico di importanza comunitaria”.“E’ infatti – conclude il Direttore De Filippis – un sito facente parte di un network ecologico europeo, la Rete Natura 2000, nata da due Direttive comunitarie, “Uccelli” del 1979 e “Habitat” del 1992, e una Zona Speciale di Conservazione (ZSC IT6040005): ‘Sugherete di San Vito e Valle Marina”.