Un centro vaccinale nell’ex ospedale di Minturno, Fratelli d’Italia: “Nostra proposta ignorata dall’Assessore D’Amato”
LA NOTA – Sono trascorsi ormai 40 giorni da quando il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, il Sen. Nicola Calandrini, dando seguito alla proposta dei membri del direttivo locale del partito Elisabetta Smith, Filomena Falduto e Daniele Amitrano, ha proposto all’assessore alla sanità della regione Lazio Alessio D’Amato di verificare la possibilità di istituire un centro vaccinale presso la struttura dell’ex ospedale di Minturno. Ma, purtroppo, a oggi non è arrivata ancora nessuna risposta e questo è a nostro avviso inaccettabile.
Per questo, chiederemo ai nostri consiglieri regionali la possibilità di intervenire sulla vicenda attraverso una interrogazione al Presidente Zingaretti. La sezione minturnese di Fratelli d’Italia esprime tutto il suo rammarico per il disinteresse che D’Amato ha palesato nei confronti di una proposta che appariva semplicemente di buon senso e a favore della cittadinanza. Siamo convinti che la nostra “città” meriti più rispetto e considerazione. Forse l’assessore alla sanità disconosce che Minturno fa parte della provincia di Latina e, quindi, della regione Lazio.Fratelli d’Italia aveva chiesto, contestualmente all’apertura del centro vaccinale, di valutare l’opportunità e la fattibilità di investimenti volti a garantire il potenziamento della struttura affinché questa possa assumere un ruolo cruciale per tutto il Sud pontino.
A oggi, l’ex ospedale è classificato come P.A.T. e ha un orario di apertura di sole 12 h, dalle 8 alle 20, durante il quale vengono fornite semplicemente prestazioni basilari come primo soccorso e prelievi, una situazione inaccettabile per una città, tra l’altro a vocazione turistica.Vorremmo specificare al dott. D’Amato che Minturno d’estate arriva a triplicare il numero delle persone presenti sul territorio e che già conta una popolazione residente di circa 20000 abitanti. Inoltre, con i dovuti interventi, data la sua strategica collocazione geografica, potrebbe fungere da polo sanitario di riferimento per i comuni viciniori che sono sprovvisti di strutture ospedaliere, quali, ad esempio, Spigno Saturnia, San Cosma e Damiano e Castelforte, con un potenziale bacino di utenza stanziale di circa 40000 persone. Tutto ciò, se andasse in porto, permetterebbe di decongestionare, soprattutto durante i mesi estivi, le strade litoranee che attraversano Formia, dove attualmente è attivo l’unico ospedale del sud Pontino, ed eviterebbe problematiche trasferte sia ai vaccinandi che a chi deve ricevere le normali cure.