Arrestati a Terracina e Fondi due ventenni autori di minacce nei confronti degli appartenenti alla Polizia di Stato, trovati in possesso di un micidiale ordigno artigianale
Nel primo pomeriggio di ieri, 21 giugno, personale della Digos di Latina e del Commissariato di Polizia di Terracina ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, firmata dal Giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese, nei confronti di due ragazzi ventenni – Leonardo Cirillo residente nel Comune di Terracina e Andrea Sicignano residente a Fondi -, poiché gravemente indiziati in concorso tra loro, della commissione dei reati di fabbricazione e possesso di materiale esplodente, minaccia grave nei confronti di appartenenti alla Polizia di Stato, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa in quanto avevano altresì divulgato idee fondate sulla superiorità degli appartenenti alla ideologia nazista e fascista, nonché sentimenti di odio razziale ed etnico.
L’ordinanza è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina dr. Giuseppe Molfese su richiesta del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Latina Giuseppe De Falco, a seguito delle risultanze scaturita da laboriose e articolate indagini condotte dagli uffici investigativi, avviate verso la fine del mese di settembre 2021 quando, su una vettura con i colori della Polizia di Stato parcheggiata all’esterno del Commissariato di Polizia di Terracina, era stato collocato un volantino dal contenuto minatorio, nel quale una persona incappucciata tagliava la gola ad un poliziotto in divisa sovrastato dalla scritta “Slaughter Pigs” ossia Macelliamo i Maiali.
Riguardo al volantino, il Gip nell’ordinanza si sofferma descrivendo “una persona incappucciata che taglia la gola ad un poliziotto in divisa sovrastato dalla scritta “Slaughter Pigs”, remake di un’immagine del movimento Black Lives Matter appositamente modificato con l’inserimento di simboli riconducibili al gruppo suprematista statunitense “AtomWaffen Division” che si caratterizza per il particolare odio nei confronti della Polizia. Altrettanto inquietante in relazione al profilo criminale e alla pericolosità dei due indagati è la condivisione in chat di un video che mostra un soggetto che indossa tuta mimetica e passamontagna che fornisce indicazioni per la preparazione di ordigni con materiale simile a quello contenuto nell’ordigno sequestrato a Cirillo”.
Ulteriore elemento di preoccupazione dell’insano gesto – spiega una nota della Questura – è scaturito dai simboli esoterici presenti sul volantino, riconducibili alla simbologia della particolare associazione terroristica suprematista statunitense “AtomWaffen Division”, che promuove ideologie nazifasciste e discriminatorie in tutto il mondo. Il gruppo di estrema destra nato nel 2013 nel sud degli Stati Uniti ha avuto seguito anche in Europa ed è stato fondato da Brandon Russell ispirandosi a ideologie nazi-fasciste. “La maschera raffigurante il teschio e il “Sole nero” – si legge nell’ordinanza di arresti – sono una rappresentazione grafica dal forte impatto intimidatorio che esplicita l’intenzione di compiere azioni violente nei confronti delle forze di polizia. La dimostrata insofferenza verso ogni forma di legalità rende impossibile ritenere che gli indagati se collocati nelle rispettive abitazioni rispettino il divieto di uscire e quello di comunicare”.
Le immediate indagini avviate dal personale del Commissariato di Polizia di Terracina, a cui si univano quelle della Digos, hanno consentito di delineare il quadro di riferimento in cui il gesto era maturato e individuare le due persone che materialmente avevano posizionato il volantino.
Nel corso delle investigazioni, è stato possibile documentare che attività di propaganda con l’affissione di altri volantini simili è stata svolta dai sospettati, anche in altri ambiti cittadini, quali parchi pubblici frequentati da adolescenti, al fine di promuovere le proprie idee.
La perquisizione domiciliare eseguita nel corso delle investigazioni e disposta dalla locale Autorità Giudiziaria ha permesso di rinvenire a casa di entrambi varie armi da punta e taglio, materiale propagandistico delle ideologie neonaziste e razziste, nonché un ordigno artigianale con potenzialità micidiali.
L’analisi telematica dei device in uso ai due arrestati ha consolidato ulteriormente la loro ideologia suprematista e la volontà di creare un gruppo nazifascista nel territorio, con vocazione violenta e l’attuazione, al momento solo ideologica, di azioni eclatanti, anche se il possesso dell’ordigno – conclude la nota della Questura – non fa ritenere del tutto remota tale eventualità. Tra gli indagati vi è stato, secondo gli inquirenti, “uno scambio massivo di immagini e video di genere nazi-fascista nonché una proiezione inquietante di video con immagini di persone uccise, accoltellamenti, decapitazioni e con l’utilizzo di esplosivi“.