Maltrattamenti e incendio doloso: a processo l’uomo arrestato dalla Polizia di Stato di Latina nello scorso agosto
Inizierà il prossimo anno il processo a carico del 53enne di Latina, accusato di maltrattamenti contro la ex compagna e di aver appiccato il fuoco alla sua sua auto. È stato il pubblico ministero Marco Giancristofaro a chiedere il giudizio immediato per l’uomo che dovrà affrontare il processo a partire dal prossimo febbraio.
La Polizia, a Latina, in esito a indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, aveva eseguito una misura cautelare di custodia in carcere, disposta dal giudice per le indagini preliminare del Tribunale di Latina Laura Morselli, nei confronti dell’uomo, classe 1972, oggi imputato per gravi fatti di maltrattamenti in ambito familiare e incendio doloso.
Il 53enne, difeso dall’avvocato Marco Falsetti, è accusato, in particolare, di aver reiteratamente molestato e minacciato la donna con cui aveva avuto una relazione affettiva, provocandole un perdurante e grave stato di ansia e paura, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita. Le molestie comprendevano continui messaggi e telefonate offensive e minacciose, con invettive e minacce di percosse e di morte, nonché atti intimidatori quali l’incendio doloso del veicolo della vittima avvenuto nello scorso mese di giugno, in via Cicerone.
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Le indagini hanno evidenziato un quadro di vessazioni costanti, protratte anche dopo la cessazione della convivenza, legate alla gestione condivisa della loro prole minorenne. Nonostante fosse già pendente un procedimento penale per maltrattamenti familiari a carico dello stesso iimputato, le condotte illecite sono continuate, con un incremento progressivo della gravità degli atti. L’uomo infatti ha continuato nonostante nei suoi confronti fossero stati attivati anche procedimenti volti all’applicazione delle misure di prevenzione, lo stesso infatti era stato anche destinatario di un ammonimento emesso dal Questore di Latina, Fausto Vinci.
In particolare, il rogo del veicolo, appiccato con finalità intimidatorie e dannose nei confronti della donna, è stato ricondotto al 53enne grazie all’analisi di prove tecniche, testimonianze e intercettazioni. La Procura ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza, che hanno portato all’adozione della misura restrittiva in carcere, a tutela della sicurezza e dell’incolumità della vittima.
A decidere per l’arresto in carcere dell’uomo è stata il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli. Una misura confermata anche dal Tribunale del Riesame.
