Ospitato in un immobile, è accusato di aver tentato di estorcere la Fondazione Caetani: l’udienza preliminare rinviata a maggio
Dovrà rispondere dell’accusa di tentata estorsione, il sessantenne pontino accusato di aver intimidito la Fondazione Caetani per fatti avvenuti nel 2022. Secondo l’accusa, per cui il pubblico ministero Martina Taglione oggi, 22 ottobre, ha chiesto il rinvio a giudizio, l’uomo avrebbe minacciato il Presidente della Fondazione Caetani dopo che la stessa Fondazione gli aveva intimato di andare via nell’immobile in cui era ospitato.
La casa, infatti, che si trova in Via Epitaffio a Latina, appartiene alla Fondazione Caetani ed era stata data in uso all’uomo che, in cambio, faceva alcuni lavori di piccola manutenzione. Dopo una prima collaborazione andata per il meglio, la Fondazione Caetani ha deciso di liberare l’immobile, senza concederlo più al sessantenne. La causa scatenante sarebbe ascrivibile ad alcune divergenze in ambito lavorativo. È da questo frangente che sarebbero nate le minacce dell’uomo consistite nella “promessa” di scavare buche dove, a sua detta, sarebbero stati interrati rifiuti da parte della Fondazione stessa.
Denunciato all’autorità giudiziaria dalla stessa Fondazione, l’uomo deve ora rispondere dell’accusa di tentata estorsione. Il prossimo 13 maggio, davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, l’indagato, difeso dall’avvocato Ernesto Renzi, conoscerà il suo destino giudiziario, rischiando il rinvio a giudizio.