“MI CHIAMO LITTORIA” SUL MANIFESTO PER LATINA: “NOSTRO APPORTO COSTRUTTIVO E LEALE”

Elezioni Latina, il Movimento Storico – Culturale “Mi chiamo Littoria” entra nel dibattito politico: “Nostro contributo non mancherà”

“Il Movimento Storico – Culturale “Mi chiamo Littoria” esprime vivo interesse al dibattito in atto circa la costruzione di un percorso per il futuro della nostra “amata” Città, che è stato di recente avviato con il “Manifesto per Latina”, presentato alla opinione pubblica in data 10.03.2023 ad opera delle Associazioni Centro Studi Terzo Millennio, Anima Latina e Latina Futura. 

Nell’approssimarsi delle consultazioni amministrative del 14 e 15 maggio p.v., è quanto mai necessario soffermarsi con pragmatismo sui mali che da oltre un decennio dominano la nostra vita di comunità, rendendola sempre più povera sia sul piano economico che dei valori, con il rischio di farla definitivamente considerare senza futuro.

Le modalità di un confronto sulle idee, scevro da gelosie personali o peggio da antica e retorica contrapposizione ideologica, aperto a tutti coloro che sono in grado di mettere al primo posto l’amore per la Città, ci trovano ampiamente disponibili nella costruzione di un percorso concreto che sappia restituire speranza nel futuro.

Un manifesto di programma aperto al contributo di tutti è già di per se una diversa visione dello stato di necessità in cui versa la nostra Città, e rappresenta uno strumento di confronto realistico sui bisogni e sulle questioni che necessitano di interventi urgenti e concreti, mettendo da parte strumentali posizioni di schieramento politico e/o ideologico.

L’aumentato divario tra il comune senso del cittadino e la politica sono a dimostrare come si sia fatto poco e male per traghettare la nostra Città verso un futuro di speranza.

Il nostro Movimento ha da sempre ritenuto che attraverso la sintesi tra ”identità” e ”futuro” si possano tracciare le linee guida di un nuovo sviluppo della Città, partendo dalla sua storia unica si possono costruire percorsi di sviluppo economico, in cui radici e cultura, ambiente e turismo possono concorrere ad una nuova fase di crescita.

Il recupero storico-culturale, anche attraverso l’acquisizione degli immobili di fondazione per rilanciare i valori urbanistici-architettonici per quella che è la Città simbolo del ‘900, può essere veicolo di una economia turistica ed ecosostenibile, in una visione integrata del territorio e dei suoi reperti archeologici e ambientali.

In tale percorso va ulteriormente sviluppato il percorso di offerta universitaria nella visione di un Centro Urbano come “college universitario diffuso” , con uno sguardo particolare verso la “Ricerca” su tematiche ed argomenti che impattano sul territorio.

Una economia turistica di eccellenza che sappia attrarre mercati nazionali e internazionali mettendo al centro un territorio che per millenni è stato vissuto e sognato come fonte di ispirazione per poeti e uomini di cultura.

La capacità di dialogo con le altre comunità limitrofe del territorio dove da Satricum, a Norba a Ninfa, dalla collina al mare si sappia realizzare un “unicum” di sviluppo con la realizzazione delle infrastrutture e interscambi che sappiano anche imprimere caratteri di novità tecnologica.

In una visione così integrata ci riconosciamo nella scelta di tornare a programmare il territorio attraverso lo strumento della “Revisione del PRG”, perché solo così il disegno di sviluppo si articola per certezze giuridiche che possono attrarre investitori, per far tornare a primeggiare il ”valore di impresa” a discapito della mera ”speculazione”.

Guardare al “Centenario” è voler riaffermare una condivisibile identità storica non fine a se stessa, ma al servizio di uno sviluppo compatibile con il territorio e la sua gente, e, soprattutto con una nuova e futuribile visione della Città.

Il “Centenario”, attraverso qualsiasi strumento giuridico lo si voglia programmare ed organizzare, costituisce anche il momento irrinunciabile per un rilancio della cultura nei suoi molteplici campi di espressione, e, soprattutto, è l’occasione per concludere quel percorso di identificazione unitaria di comunità che fu tracciato nel 1982 in occasione del “Cinquantenario”.

In questa prospettiva di confronto e con la propensione all’ascolto, il nostro Movimento non farà mai mancare il suo apporto leale e costruttivo”

Così, in una nota, il vice presidente e presidente Simone Di Leginio e Euro Rossi.

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