Il Circolo del Partito Democratico di Sperlonga interviene dopo l’uscita della premier Giorgia Meloni contro i “comunisti”
“Avevamo letto nella Costituzione Italiana (al secondo comma dell’art.54) che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore. Un dovere, cioè che implica il rispetto di un principio etico e legale fondato sulla dignità dello Stato.
Ci spiace dover rilevare che Giorgia Meloni non perda occasione per assumere posture e linguaggi che riducono la figura del presidente del Consiglio italiano a quella di un saltimbanco da festa di quartiere.
Del resto non va dimenticato che il suo partito Fratelli d’Italia è un diretto discendente politico di coloro che, nel 1947 in Parlamento, votarono contro l’approvazione della Carta Costituzionale.
Eravamo e restiamo convinti che la Politica debba essere un nobile impegno, personale e collettivo, al servizio di tutti i cittadini e non ad esclusivo vantaggio della propria parte. Proprio per questo consideriamo un intollerabile segno di mancanza di senso dello Stato che Giorgia Meloni confonda costantemente il ruolo di capo del Governo con quello di capo di Fratelli d’Italia. Così come riteniamo che il tifo da stadio e gli slogan delle curve ultras trasferiti sul palco di un comizio elettorale siano un triste segno di degrado della politica.
Lo schema tattico della Meloni è ripreso pari pari da uno dei più noti slogan di Mussolini: “Molti nemici, molto onore”. Del resto, quando non si ha altro modo per guadagnarsi l’onore, va bene anche questo. Ed ecco allora che viene data in pasto ai propri seguaci l’immagine pubblica di una leader e di un governo accerchiati e odiati da feroci nemici: la magistratura, la Corte dei Conti, la Banca d’Italia, l’Istat, il Sindacato, i giornalisti, i comunisti, laddove viene etichettato “comunista” chiunque la pensi diversamente dal Governo. E qui avviene il passaggio fondamentale che costituisce il marchio di fabbrica di ogni assolutismo politico: far coincidere il Partito con il Governo e il Governo con la Nazione, cosicché tutti coloro che vengono catalogati come nemici del Governo possono essere indicati al pubblico ludibrio anche come nemici della Nazione. E’ su questa pericolosa china che la Meloni è giunta ad affermare che la Sinistra italiana è peggio di Hamas.
Poco conta che oggi in Italia nessuno saprebbe dire dove si trovino i comunisti; poco conta che i comunisti furono parte fondamentale prima nella lotta per liberare l’Italia dall’nazifascismo e poi nella stesura della Costituzione italiana. Nello sgangherato tentativo di questa destra di riscrivere la Storia, si prova anche a far dimenticare che tra le vittime delle Brigate Rosse vi furono operai e intellettuali comunisti o di sinistra. Infine questi “turisti della democrazia” fingono di non sapere che per la Legge italiana è non è reato essere comunisti, ma è reato essere fascisti. Naturalmente la necessità di creare nemici (seppur immaginari) non solo falsa la realtà e spesso la capovolge, ma genera, gioco forza, un linguaggio e un clima di violenza, all’interno del quale tutto potrebbe accadere e tutto sarebbe giustificabile agli occhi di un’opinione pubblica spesso indolente e oberata dalla costante preoccupazione di riuscire ad arrivare a fine mese. E’ l’eterna storia delle nascite dei fascismi in ogni epoca e in ogni parte del mondo.
Purtroppo ci capita la sventura di dover vivere un periodo storico in cui rischiamo di essere soffocati dal dilagare della violenza e della volgarità (che è pur sempre una forma di violenza). Violenza e volgarità sono, a loro volta, figlie di primo letto dell’incultura e della stupidità. Queste sono patologie sociali sostanzialmente incurabili: bisogna aspettare che la malattia faccia il suo decorso. Di solito occorrono un paio di decenni (così fu, ad esempio per il Fascismo). Oggi però il mondo gira molto più velocemente e in 10 anni avvengono cambiamenti che una volta si sarebbero realizzati in due o tre secoli. Quando si accese la stella di Berlusconi fummo in pochi a dire che i danni culturali e sociali che avrebbe provocato il Berlusca avrebbero condizionato la politica italiana per una trentina di anni. Oggi stiamo assistendo ai botti finali del berlusconismo e, come accade con i fuochi di artificio, i colpi finali sono i più forti. In tutto ciò noi possiamo solo continuare a fare con coerenza la nostra parte. Il nostro stato d’animo di oggi ci riporta alla mente la condizione morale che possono aver vissuto i Pertini, i Gramsci, i Terracini e tanti altri politici chiusi nelle carceri fasciste mentre Mussolini proclamava la nascita dell’impero. Ma alla fine la Storia, come sempre, fa giustizia. Dunque: ora e sempre Resistenza, con l’auspicio e la speranza che, come fu in passato, dalla Resistenza sgorghi un progetto politico unitario, forte e credibile, che offra al Paese un’alternativa democratica di governo”.
Così, in una nota, il circolo PD di Sperlonga.
