Tre giorni fa i cittadini di Sabaudia sono stati allarmati dalla notizia data da LatinaTu, riguardante l’autorizzazione da parte della Provincia di un impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi (e non) in una delle città più belle e turistiche del nostro litorale. In conseguenza dell’articolo, le principali forze politiche di opposizione si stanno muovendo per chiedere alla sindaca Giada Gervasi di dare parere negativo entro i 10 giorni previsti dalla legge.
Pubblichiamo al riguardo un comunicato inviatoci dai Meetup 5 stelle di varie città della provincia, con in prima fila proprio Sabaudia5Stelle, che esprimono una forte preoccupazione per quanto sta accadendo in questi giorni.
PREOCCUPANO I MATERIALI
Sabaudia5stelle, supportata dai gruppi territoriali di San Felice Circeo, Terracina, Aprilia, Pontinia e Latina, contesta la decisione della Provincia di autorizzare la realizzazione di un impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi a Sabaudia.
I cittadini sono molto preoccupati a causa dei materiali che verrebbero trattati e tra i quali figurano: batterie a piombo, mercurio, filtri olio automobili, amianto, clorofluorocarburi, componenti elettronici contenenti sostanze inquinanti e fanghi.
Questa vicenda ha messo luce sull’indifferenza della sindaca Gervasi e dell’amministrazione in generale, a prova di questo vi è la mancata partecipazione alla Conferenza dei Servizi provinciale dove si è discusso dell’impianto, con conseguente silenzio assenso alla realizzazione dello stesso.
Ricordiamo che Sabaudia è una delle città che fanno parte del Parco Nazionale del Circeo, oltre che delle eccellenze agroalimentari, ragion per cui un impianto così impattante a livello ambientale dovrebbe essere valutato accuratamente.
Siamo consapevoli dell’importanza del recupero dei rifiuti RAEE, purtroppo però l’elevato numero delle tipologie dei rifiuti trattati genera legittime preoccupazioni alla cittadinanza circa i processi di trattamento dei rifiuti.
Esortiamo l’amministrazione Gervasi, la Provincia e la Regione a tener conto delle preoccupazioni dei cittadini, coinvolgendoli nel processo decisionale come ribadito dalla legge 108/2001.