MEDICO, NO VAX E SOSPESO: REINTEGRATO A SABAUDIA PERCHÈ ESENTE DAL SIERO

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No vax all’Asl di Latina: l’azienda sanitaria locale revoca la sospensione a uno dei medici e lo adibisce a diversa mansione

Era uno dei medici che il 30 novembre scorso era stato sospeso dall’Asl e dall’Ordine professionale per inadempimento dell’obbligo vaccinale. Successivamente lo stesso medico era rientrato nella proroga di quella sospensione. Il 30 dicembre scorso, infatti, L’Azienda Sanitaria locale aveva licenziato una delibera con cui allungava per sei mesi, fino a giugno 2022, la sospensione a carico di alcuni dipendenti, nelle specifico medici convenzionati, bloccando anche lo stipendio.

Alcuni di loro sono medici di famiglia, già sospesi con tre delibere del novembre scorso perché non avevano adempiuto all’obbligo vaccinale come, ad esempio, il caso più noto del medici di Aprilia e consigliere comunale: Marian Iulian che ha presentato anche un ricorso al Tar contro il provvedimento di sospensione.

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Oggi, in data 17 gennaio, una delibera del Direttore generale dell’Asl di Latina Silvia Cavalli, firmata anche dal Direttore Uoc Personale Giovanni Bernardi, stabilisce che uno di quei medici con lo stipendio sospeso sino a giugno potrà invece tornare in servizio, vedendosi accreditato anche il mensile. Si tratta del medico di Aprilia Angelo Casciano, già finito al centro della cronaca per aver presentato come la collega di Aprilia, tramite lo stesso avvocato, Alessandro Scavolini, un ricorso al tribunale amministrativo contro il provvedimento di sospensione.

È stato l’Ordine dei Medici a trasmettere una nota all’Asl con cui si comunicava l’insussistenza dei presupposti dell’obbligo vaccinale. Il medico è esentato dal vaccino per motivi molto probabilmente afferenti alla sua salute (non è specificato in delibera); un’esenzione “bollinata” anche dalla Commissione interna all’Asl che decide sui casi di dipendenti “No Vax”.

Per tali ragioni, la Asl ha deciso di riallocare il medico alla Centrale di ascolto provinciale del Servizio di Continuità Assistenziale presso la sede distrettuale di Sabaudia.

Per l’Asl la sede e la funzione a Sabaudia costituiscono la soluzione più idonea considerato che il medico non può vaccinarsi ed escludendo contatti diretti con i pazienti. In quella sede, il medico in questione è sufficientemente isolato da terzi, così conclude il provvedimento dell’azienda sanitaria locale.

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