Proteste dei cittadini davanti alla Casa della Salute di Aprilia per il trasferimento del medico esentato dal vaccino anti-Covid
“Negli ultimi due anni – spiega Rosalba Rizzuto di “Cittadini di Aprilia” – abbiamo assistito alla continua violazione delle norme e delle regole date da 70 anni di storia del nostro Paese: l’Italia non è più una repubblica democratica in cui vige uno stato di diritto! Qui ad Aprilia abbiamo alcuni esempi eclatanti”.
La militante di Aprilia si riferisce alle proteste avvenute ieri ad Aprilia davanti alla Casa della Salute per quello che Rizzuto definisce “l’indegno demansionamento a centralinista dell’Asl di Sabaudia del dott. Angelo Casciano, un medico che è tra i rari che in questi due anni hanno effettuato visite domiciliari, in studio, in e fuori orario di lavoro, senza curarsi delle proprie condizioni di salute, ma solo dei suoi pazienti. Tutto ciò in una città con grave carenza di medici di famiglia, con il sovraccaricamento fuorilegge di quelli che esercitano (spesso a distanza), senza strutture sanitarie pubbliche e quelle private convenzionate a rischio”.
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Una rappresentanza di cittadini, ieri mattina, si è, infatti, ritrovata per un sit-in ad Aprilia-
“Dopo un primo confronto con i dirigenti – riporta Rizzuto – cinque donne sono state ricevute dal direttore sanitario. In sintesi, Angelo Casciano è stato reintegrato come medico, ma non come medico di base: per la sua e la pubblica incolumità, questo è il motivo ufficiale. Tuttavia, a detta del direttore Rossi, (di fronte ai pazienti che insistevano nel non voler cambiare medico, che con lui si trovano bene, che è una persona totalmente disponibile) Casciano può esercitare come medico privato, mentre come medico ASL no. Ma se fosse vera la succitata motivazione ufficialmente addotta, questa non sarebbe una inaccettabile contraddizione? Inoltre, alla domanda se fosse stato nominato un sostituto del dott. Casciano, il direttore avrebbe risposto negativamente: i pazienti di Casciano possono scegliere tra i 15 disponibili (dietro sovraccarimento) nell’elenco dei medici della ASL”.
“I cittadini – prosegue Rizzuto – hanno provato a prospettare diverse soluzioni al dirigente, ma non c’è stato nulla da fare: la burocrazia (o la vile cecità) invita ad applicare asetticamente la normativa (quella in deroga a tutto e strappata alla fiducia)! Chissà perché, riflettiamo, ci sono decreti che si devono applicare e leggi che si possono disattendere: il numero massimo degli assistiti è stato arbitrariamente innalzato con grave danno del servizio offerto, roba da denuncia! Comunque, vista l’ostilità dell’atteggiamento del direttore (sbrigativo, seccato e tranchant), viste le palesi contraddizioni, forse si sta continuando a perpetrare sui non vaccinati una vergognosa e vigliacca ritorsione di regime”.
“Quello che accade nel nostro Paese è troppo grave per tacere, qualcuno dovrà cominciare a farsi delle domande, a tornare ad usare la ragione. Per non parlare del terrorismo che subiamo da due anni, delle cure negate, delle persone lasciate morire perché senza pass. Per due anni ci hanno instillato paura, confusione, ambiguità e narrazioni sempre più subdole, suggerendo falsi valori, come andare a vaccinarsi per il bene comune, come un atto d’amore, un sacrificio per gli altri. Il problema serio, gravissimo, terribile è che ci stanno rendendo schiavi, ci stanno togliendo pure l’aria, attraverso mascherine spesso tossiche, con l’aumento immotivato delle tasse, mentre Draghi, che avrebbe dovuto aiutare le famiglie, chi versa in difficoltà o chi è rimasto senza lavoro, sta buttando miliardi in armamenti. Questa gente – conclude Rizzuto – deve rispondere dei loro crimini, come affamare la popolazione, istigare al suicidio, uccidere con cure inappropriate, con la vigile attesa o privare delle cure e dell’assistenza un malato grave”.