MAXI INCENDIO ALLA FARLA, ARPA PUBBLICA I DATI DEL MONITORAGGIO DELL’ARIA

Incendio Farla, l’Arpa Lazio ha pubblicato i dati del monitoraggio dopo il maxi rogo che ha divorato il deposito dei medicinali a Latina

In relazione all’incendio che si è verificato fra il 15 e il 16 luglio, in via dei Monti Lepini, a Latina, e ha interessato il deposito di medicinali e prodotti parafarmaceutici FARLA, l’ARPA Lazio ha installato un campionatore per il monitoraggio della qualità dell’aria, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze chimiche inquinanti.

Le procedure standard in occasione di incendi prevedono la ricerca di diossine, IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e PCB (policlorobifenili), in quanto si tratta delle sostanze che generalmente possono formarsi a seguito di eventi di questa natura.

Gli esiti delle analisi vengono tempestivamente condivisi con l’autorità sanitaria e successivamente pubblicati e diffusi attraverso i canali social dell’ARPA Lazio nell’ottica di garantire trasparenza e il più ampio accesso alle informazioni ambientali.

Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle analisi, che vengono pubblicati sul sito www.arpalazio.it e diffusi attraverso i canali social dell’ARPA Lazio in ottica di garantire trasparenza e il piu ampio accesso alle informazioni ambientali. A seguire, alcune indicazioni sintetiche utili a fornire un quadro entro cui valutare i valori misurati.

Per quanto riguarda le diossine non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. L’OMS stima concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che I’incendio ha effettivamente generato diossina.

Tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili il benzo(a)pirene è I’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite come concentrazione media annua pari a di 1 ng/m3; tuttavia tale limite, appunto in quanto media annua, non 6 direttamente confrontabile con i valori misurati in occasione di incendi, e viene riportato solo come riferimento informativo.

Nemmeno per quanto riguarda i Policlorobifenili (PCB) esistono limiti normativi. II già citato documento OMS indica che le misure di concentrazioni in area ambiente danno risultati estremamente variabili oscillanti tra 3 pg/m3 (in siti non industriali) e 3.000 pg/m3 (in siti industriali o aree urbane).

“L’incendio che si è sviluppato tra il 15 e il 16 luglio a Latina, interessando la fabbrica di prodotti farmaceutici Farla, non ha prodotto diossine, ce lo confermano i primi risultati delle analisi effettuate dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale”, dichiara l’assessore all’Ambiente, alla Transizione Energetica, al Turismo e Sport, Elena Palazzo.

“I rilievi di Arpa Lazio servono a monitorare le sostanze potenzialmente nocive che possono essere immesse nell’aria in seguito a un incendio e in questo caso il dato è confortante e non emergono criticità rispetto ai parametri analizzati – aggiunge l’assessore -. Risultano infatti sotto i valori di riferimento, e ad un livello atteso in condizioni normali, sia le diossine, sia gli Idrocarburi Policiclici Aromatici che i Policlorobifenili”.

“Come di consueto, i tecnici dell’Arpa sono intervenuti, poco dopo lo scoppio delle fiamme, per installare un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti, proprio nelle vicinanze dell’area andata a fuoco. I risultati dettagliati dei rilevamenti, nell’ottica di garantire trasparenza e il più ampio accesso alle informazioni ambientali – conclude Palazzo – sono consultabili in qualsiasi momento sul sito arpalazio.it”.

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