MASTURBÒ DISABILE CON DUE COMPLICI (GIÀ CONDANNATI) E DIFFUSERO LE IMMAGINI: INIZIA IL PROCESSO PER UN 26ENNE DI FONDI

Accusato di aver commesso una violenza sessuale di gruppo ai danni di un uomo disabile a Fondi: inizia il processo

Si è aperto il dibattimento del processo a carico di un 26enne di Fondi, G.P. (si omette il nome per esteso così da tutelare la vittima), accusato di violenza sessuale, aggravata dalla disabilità della vittima. Lo scorso 14 maggio, in un processo separato, ma che contestava gli stessi fatti, sono stati condannati gli altri due corresponsabili dell’episodio accaduto al centro multimediale/biblioteca di Fondi.

Il primo collegio del tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, a maggio, ha deciso di condannare i due giovani, difesi dagli avvocati Maurizio Forte e Giulio Mastrobattista, alla pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, compresa l’interdizione dal lavorare in ambiti pubblici come la scuola.

Oggi, 17 giugno, invece, l’altro imputato, difeso dall’avvocato Luca Velletri, ha visto iniziare il suo processo che entrerà nel vivo il 2 dicembre con l’esame di tutti i testimoni del pubblico ministero. Il processo si svolge davanti al secondo collegio del Tribunale di Latina.

A giugno 2024, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, aveva rinviato a giudizio l’imputato. Le accuse a carico del classe 1999 sono piuttosto pesanti. Secondo la ricostruzione dell’accusa, in una indagine svolta dal sostituto procuratore di Latina, Simona Gentile, l’1 aprile 2019 l’allora ventenne, insieme ai due complici – in quel momento, 21enne e 22enne, anche loro di Fondi – abusarono sessualmente di un uomo di 43 anni con disabilità intellettiva e problemi di autismo. Non solo, i tre filmarono anche l’abuso, diffondendo le immagini tramite chat.

I tre giovani avrebbero condotto il 43enne (fondano anche lui) presso la biblioteca multimediale e, dopo averlo fatto sdraiare a terra, gli avrebbero fatto abbassare i pantaloni e le mutande così da masturbarlo, usando alcuni rametti. La scena raccapricciante è stata al contempo ripresa e successivamente inviata su ben due chat Whatsapp.

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