A distanza di un anno dal crollo del marciapiede in Via Filzi, il Comune di Latina dispone una determina per il ripristino
È passato un anno da quando il 20 gennaio scorso è crollato il marciapiede in via Fabio Filzi, pieno centro della città di Latina, all’altezza di un condominio che ospita oltreché ai residenti, anche studi di professionisti e un centro medico. Quasi 365 giorni in cui la voragine si è aperta ancora di più e il degrado si è accresciuto, oltreché alla vergogna di una strada che sembra bombardata e non parte di una città che dovrebbe essere la seconda del Lazio.
A gennaio scorso, era stata sufficiente una leggera pioggia tanto da far sprofondare il marciapiede che si trova in via Fabio Filzi, a pochi metri dal Parco Falcone e Borsellino, chiuso anch’esso per lavoro da circa due anni. Sul posto si erano presentati gli agenti della Polizia Locale e i Vigili del Fuoco che hanno interdetto l’area.
Sono seguiti incontri tra residenti e Comune di Latina per capire chi dovesse intervenire e quanti soldi occorressero per il ripristino del marciapiede.
Ora, una determina del servizio “Manutenzioni” del Comune di Latina, firmata dal dirigente Micol Ayuso, dispone l’affidamento dei servizi tecnici per la redazione del progetto di fattibilità economica, del progetto esecutivo e per il coordinamento della sicurezza e direzione dei lavori. L’affidamento per poco più di 9mila euro è indirizzato all’ingegnere Valerio Petti.
Nell’atto che reca la data del 28 novembre viene ricostruita la vicenda. Si legge che il Dipartimento Edilizia ha diffidati l’Amministratore di Condominio ad eseguire la riparazione della tamponatura dell’intercapedine condominiale mediante interventi strutturali a firma di un tecnico abilitato all’eliminazione di eventuali condizioni potenzialmente dannose. Secondo le verifiche effettuate dal Dipartimento, esaminando i titoli edilizi relativi al fabbricato, non risulta rappresentata alcuna intercapedine e ciò farebbe presumere che la stessa sia stata realizzata senza titolo edilizio ed al di fuori del limite di proprietà.
L’amministratore di condominio, però, non ha ottemperato a quanto richiesto dal Comune, tanto che, secondo la determina del 28 novembre, “la situazione di stallo dovuta all’inerzia del Condominio sta peggiorando le condizioni del marciapiede anche nelle parti non ancora cedute come da sopralluogo congiunto con i Vigili del Fuoco”, datato 17 giugno.
Ora, l’amministrazione ritiene che vi sia “la necessità dell’Amministrazione comunale, ai fini di una individuazione delle responsabilità e dei relativi costi e danni di definire i possibili interventi correttivi atti al ripristino del marciapiede di via Fabio Filzi adiacente, e in parte sovrastante, l’intercapedine dell’immobile ai numeri civici 17-19 nonché alla definizione di una stima dei costi”. Ecco perché, per il Comune è stato necessario “acquisire una perizia tecnica contenente l’individuazione delle cause del cedimento del muro perimetrale sul quale insisteva il solaio di parte del marciapiede retto da cupola a volta dell’intercapedine”.
Il crollo del marciapiede, secondo la perizia, è stato causato dal crollo del sottostante muro in laterizi costituente l’intercapedine dell’edificio di via Fabio Filzi 17/19 realizzato senza alcun titolo edilizio e non raffigurato da alcuna planimetria catastale. Inoltre, le risultanze della perizia redatta dall’ingegner Valerio Petti, “accertano che il muro in laterizi controterra costituente l’intercapedine, sul quale poggiava la copertura ad arco ribassato (costituente la base di appoggio per parte della pavimentazione del marciapiede), non era idoneo, già in presenza dei soli carichi statici gravanti, a svolgere funzione di muro di contenimento del terrapieno retrostante.
La perizia propone due modalità di ripristino del marciapiede: la ricostruzione dell’intercapedine e del muro in calcestruzzo armato, con soletta superiore solidale al muro, aerazione dell’intercapedine e pozzetti ispezionabili, oppure il riempimento dell’intercapedine con materiale inerte drenante e successiva chiusura con soletta, previa impermeabilizzazione delle superfici accessibili.
L’Amministrazione comunale, però, non può “attendere i tempi necessari alla definizione della controversia con il condominio”, ma deve “intervenire con urgenza per il ripristino delle normali condizioni di sicurezza e accessibilità pubblica del marciapiede danneggiato, riservandosi di provvedere in seguito ad una azione di rivalsa nei confronti del Condominio oppure ad una accordo con lo stesso soggetto”.
L’ente di Piazza del Popolo ha scelto di adottare la soluzione del riempimento dell’intercapedine con materiale inerte drenante e successiva chiusura con soletta, previa impermeabilizzazione delle superfici accessibili. Ci sarà esecuzione diretta delle opere, riservandosi il Comune “l’eventuale successivo recupero dei costi sostenuti in danno al condominio stesso”. Per velocizzare i tempi, previa trattativa sul portale Mepa, l’incarico è stato affidato allo stesso ingegnere che ha realizzato la perizia.
