MANIFESTAZIONE PER SATNAM SINGH: “LO SDEGNO NON BASTA”

Satnam Singh, la riflessione dell’ex esponente del Partito Democratico Giuseppe Pannone: “Lo sdegno non basta, molte cose sono state tralasciate”

“Un moto di indignazione diffuso dopo la brutale uccisione di Singh Satnam, vittima di un gravissimo infortunio sul lavoro e abbandonato ad una morte orribile, come un macchinario ormai guasto ed inservibile, la cui “riparazione” è antieconomica, un predestinato ad un assurdo sacrificio.

Lo sdegno non basta, per troppo tempo ciò che alcuni sapevano ed altri intuivano è stato ignorato. Non basta perché episodi analoghi, magari nascosti oppure meno gravi o meno dirompenti, erano già accaduti. Non basta perché ciascuno di noi, semplicemente per andare al mare, ha visto centinaia di persone lavorare sotto il solleone anche nei fine settimana.

Non possiamo continuare ad occuparci o preoccuparci di tutto ciò sempre e solo secondo il criterio dell’emergenza, perché non è così, non lo è da tanto troppo tempo, perché quella che chiamiamo emergenza è l’ordinario per tante lavoratrici e tanti lavoratori.

Serve un intervento strutturale, di ripensare totalmente non solo la politica dell’immigrazione ma l’intero sistema del mercato (termine cupamente appropriato) del lavoro nel quale le ombre aumentano e si allungano creando oscurità diffuse. C’è bisogno di affrontare il tema senza il confine di un borgo, di una città, di una provincia o di una regione, guardandolo dall’alto e non sbirciando saltuariamente. Non contano, non possono contare, appartenenze ad un partito o ad una organizzazione piuttosto che ad un’altra. In gioco c’è la vita, la civiltà, direi l’intera comunità.

Nessuno può negare che appena si accenna ad un “decreto flussi” di fatto si apre ad un’amara via Crucis, una vera e propria lotteria chiamata “clic day”. Un sistema indegno di una società civile, non solo perché lasciato al fato: la sorte viene di fatto gestita anche da bande ed organizzazioni criminali, della nostra terra e di quella da cui provengono i “giocatori/vittime”, gente che vende la fortuna anche quando sa che solo alcuni saranno destinatari di un documento di soggiorno, e neanche in questo caso c’è la certezza della libertà.

Con coraggio dobbiamo “sfidare la sorte” di un sistema assurdo, inumano ed inefficace, sospendendo i decreti flussi ed andando a “ripescare” chi è entrato legalmente o è da tempo nel nostro paese, che onestamente vi soggiorna, cercando di difendere la propria dignità, senza recar offesa a nessuno ma subendole, coloro che si trovano nel limbo, magari perché chi li doveva assumere è scomparso o ha fatto carte false, quelli che da anni sono in attesa di una risposta dalle Istituzioni. Investiamone e facciamo lavorare i Centri per l’Impiego creando l’anagrafe dei lavoratori disponibili e sottraendo ad altre “organizzazioni” la gestione ed il destino delle persone.

Non dobbiamo cancellare solo la legge di oltre 20 anni fa, serve eliminare le successive stratificazioni, resettando tutto ciò che è accaduto in oltre 4 lustri, partendo dal principio Costituzionale della tutela dell’essere umano, italiano o straniero, perché vogliamo lavoratrici e lavoratori non più “dipendenti” o “subordinati” alle prepotenze, ad una legislazione assurda, ad una sterile burocrazia, alle regole di un mercato del profitto che favoriscono le organizzazioni criminali. Almeno stavolta tutti insieme rendiamo omaggio a tutti i Satnam!”.

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