La Federazione Provinciale del PD Latina sarà presente domani al presidio organizzato dal PD Roma sotto la sede della Regione Lazio per chiedere le dimissioni di Marcello De Angelis a seguito delle gravi esternazioni sulla strage di Bologna e il tentativo revisionista di negare la matrice neofascista dell’attentato. Il responsabile della comunicazione della Regione, come noto, nei giorni scorsi ha dichiarato che gli artefici della strage di Bologna non sono i neo fascisti Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (di cui De Angelis è cognato), nonostante ci siano sentenze passate in giudicato.
Le conseguenze alla sua dichiarazione, però, non ci sono state. Nè sono state sufficienti le scuse, respinte al mittente dai famigliari delle vittime bolognesi. Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che aveva preso le distanze da De Angelis, con il quale ha condiviso anche gli anni alla Croce, oggi ha dichiarato che non lo rimuoverà dall’incarico: “Ho incontrato Marcello De Angelis ieri, in tarda serata, e dopo lunghe riflessioni e un attento e sincero confronto, ho deciso di non revocargli la fiducia, pertanto manterrà la direzione della Comunicazione Istituzionale in Regione».
“Riteniamo insufficienti le scuse di De Angelis a seguito di dichiarazioni incompatibili con il ruolo istituzionale che ricopre in Regione Lazio – dichiarano il segretario del Pd pontino Omar Sarubbo e il consigliere regionale Salvatore La Penna – Parole con le quali ha offeso la memoria delle vittime, attaccato i magistrati ed il Presidente della Repubblica che solo qualche giorno fa aveva affermato: “La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi”.
“Inaccettabile – concludono – che questa vicenda si concluda con un faccia a faccia riservato ed il perdono privato da parte del Presidente Rocca. Alla luce dei fatti accaduti, la permanenza di De Angelis a capo della comunicazione istituzionale di un ente importante come la Regione Lazio ne pregiudica irrimediabilmente la credibilità”.