Decesso della giovane donna 28enne in gravidanza non vaccinata: la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta
La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’inchiesta sulla morte di Adriana Tanoni, la ventottenne incinta che ha contratto il Covid-19 ed è deceduta a causa di complicazioni. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, gli investigatori avrebbero messo sotto la lente la posizione della ginecologa che avrebbe consigliato alla donna di non vaccinarsi, spiegandole che la sua gravidanza avrebbe potuto essere messa a rischio.
Inoltre, gli inquirenti starebbero svolgendo accertamenti anche sul comportamento tenuto dagli altri sanitari, tra cui i paramedici del 118, che hanno assistito la donna e che, dopo aver appreso della sua positività, non l’hanno ricoverata, lasciandola tornare a casa. Successivamente, la donna, già madre di un altro bambino di due anni, morì nella notte del 20 gennaio al Policlinico Umberto I, a causa della polmonite da Covid, dopo aver dato alla luce il bambino prematuro il 13 gennaio.
L’inchiesta della Procura è scaturita dalla denuncia depositata in Procura dall’avvocato Sebastiano Russo che difende gli interessi dei genitori della 28enne, Rinaldo Tanoni e Paola Ciccone. “Mia figlia non era no vax – sottolinea la madre della figlia al Corsera -. Non si è vaccinata su suggerimento della ginecologa. Anch’io non mi sono vaccinata. Ma perché ho perso il lavoro, e stando a casa sola, ho creduto di non rischiare. Vaccinarsi è importante, salva la vita”.
Secondo quanto esposto nella denuncia la donna si sarebbe salvata se, una volta accertato il contagio, fosse stata ricoverata subito. Sarà la Procura ad approfondire le eventuali responsabilità per un episodio tragico, al di là degli aspetti penali.