MALASANITÀ: DUE PARTI DIFFICILI CHE COSTANO ALLA ASL DI LATINA 800MILA EURO

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Due cause per due parti eseguiti male: la Asl di Latina dispone il pagamento per parti offese e spese legali. I fatti risalenti ad anni fa

Sono due le determine che l’avvocato Massimo Valleriani, Dirigente della Uoc Gestione Sinistri Contenzioso e Procedimenti Disciplinari, ha firmato per ottemperare alle spese dell’Azienda Sanitaria locale in merito a due casi di malasanità.

Due vicende che hanno come minimo comun denominatore due parti complicati e altrettante cause perse dalla Asl di Latina.

In tutto, spese per il Bilancio dell’Asl locale per un ammontare di quasi 800mila euro, per l’esattezza 779.781 euro.

Nel primo caso si tratta di una storia che ha avuto un epilogo tragico.
M.P. e M.C. (queste le iniziali della coppia che per privacy non vengono divulgate dalla Asl) fanno causa chiedendo un risarcimento alla Asl e all’Ares 118 per danni derivati da alcuni errori commessi durante il parto di M.P. Siamo nel 2007. Sette anni dopo, a causa delle complicazioni derivanti dal parto, il bambino muore.

Otto anni dopo, nel 2015, in ragione della causa intentata da M.P. e M.C., il Tribunale di Latina dichiara Asl e Ares responsabili del danno e condanna i due “enti” al pagamento di oltre due milioni di euro, per l’esattezza 2.137.000 euro. Soldi che vanno in favore della madre del minorenne morto e ai relativi eredi quali il padre, due sorelle e un fratello. Oltre all’esborso monstre per una evidente tragedia, anche 36mila euro di parcella all’avvocato della famiglia.

Per il Tribunale, il ritardo irreparabile nell’intervento dei sanitari ha comportato un inizio di parto in ambulanza e la nascita del bambino nell’ascensore dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Il ritardo – si legge nella premessa della determina dell’Asl – è imputato dal Tribunale di Latina in pari misura anche ai medici del presidio ospedaliero di Priverno, che avevano dismesso la paziente nell’imminenza del parto, agli operatori del 118 per l’invio dell’ambulanza senza medico a bordo e per il trasporto errato della paziente e, infine, ai sanitari del Goretti che avrebbero dovuto far partorire al Pronto Soccorso la donna invece di avviarla all’ascensore.

Perduta la causa in primo grado, Ares e Asl fanno Appello. E la Corte di Roma conferma la sentenza stabilita dal Tribunale di Latina, condannando entrambi alle spese di lite per 20mila euro, ma riducendo le somme destinate ai vari famigliari del bambino deceduto. Tanto per fare un esempio ai genitori del minorenne sono stati destinati in tutto 205mila euro. Ridotte anche le somme a favore delle due sorelle e del fratello del bambino defunto. Un risparmio notevole per la Asl anche se alla, alla fine dei conti, si tratta sempre di una somma di 663.876 euro che, per la sanità locale, non sono spicci, soprattutto in considerazione dei servizi di cui l’utenza si lamenta tuttora. E non hanno fatto di certo bene i recenti scandali della concorsopoli Asl nei confronti della quale i politici stanno facendo una figura barbina e vergognosa.

Nella seconda vicenda, senza epilogo tragico, ma con strascichi comunque scomodi per chi l’ha subita, ad essere protagonista sempre un parto, nell’anno di grazia 2008, presso l’Ospedale San Giovanni di Dio di Fondi.

Si tratta, anche in questo caso, di un intervento in conseguenza del quale una coppia ha citato in giudizio presso il Tribunale di Latina la Asl di Latina.

In seguito al parto, infatti, la bambina riporta una lesione del plesso brachiale destro dovuta alla distocia della spalla. La madre della piccola, invece, subisce gravi danni al pavimento pelvico, per i quali si è dovuta sottoporre a un un successivo intervento in laparoscopia presso un altro Ospedale.

Il medico legale, nominato dal Tribunale di Latina, appura in sede di civile che la cartella clinica della donna risulta decisamente carente per quanto riguarda ciò che è accaduto durante il parto: in particolare – spiega il medico in qualità di CTU – non sono riportate le manovre effettuate e la differenza tra il peso pregravidico e quello alla fine della gravidanza.

Nell’aprile 2020, il Tribunale di Latina (giudice Giasi) emette sentenza di condanna in solido della Asl di Latina con il dottore responsabile del parto, stabilendo un risarcimento a favore della minorenne di quasi 100mila euro (99.926 euro) e 894 euro per la madre. Oltre a questo, e circa 15mila euro per le spese legali.

In tutto una determina di spesa da 115.905 euro.


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