Sarà presentato oggi il consueto rapporto “Mafie nel Lazio” da una location molto particolare: una villa dei Casamonica sequestrata a giugno nella Capitale
L’appuntamento è per oggi, ore 12, in via Roccabernarda 8 (Roma) alla presenza del Presidente della Regione Nicola Zingaretti. Interverranno il Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, il capo Centro della Dia di Roma, colonnello Francesco Gosciu, e il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità, Gianpiero Cioffredi. L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della Regione Lazio.
“Il Rapporto “Mafie nel Lazio”, arrivato alla quinta edizione – si legge in una nota della Regione Lazio- è il resoconto rigoroso e documentato, delle principali inchieste giudiziarie sulle organizzazioni della criminalità organizzata presenti nella regione. Questa edizione è relativa alle inchieste giudiziarie dell’anno 2019. La sua lettura offre un quadro d’insieme per un’analisi sulla penetrazione della criminalità organizzata. Per questa sua funzione conoscitiva e per gli spunti di riflessione, il Rapporto rappresenta uno strumento istituzionale fondamentale della battaglia comune verso la legalità e la giustizia sociale. La presentazione del Rapporto avverrà nel cortile della villa sequestrata il 16 giugno scorso al clan Casamonica che presto diventerà una casa famiglia per minori. Per le ragioni dovute al rispetto delle norme anti Covid l’ingresso sarà riservato ai rappresentanti della Forze di Polizia e della Stampa”.
Il blitz dell’Antimafia che portò al sequestro della villa di Via Roccabernarda scattò a giugno scorso. L’operazione denominata “Noi Proteggiamo Roma” da parte della Squadra Mobile capitolina, coordinata dalla DDA, fece scattare 20 arresti e un maxi sequestro per un valore di circa 20 milioni di euro.
“Perché i Casamonica proteggono Roma, invece hanno stufato, i napoletani vonno entrà, la camorra vò entrà a Roma e i calabresi vonno entrà a Roma, je dà fastidio perché noi proteggemo Romà” diceva Guido Casamonica, figlio di Ferruccio, in un’intercettazione inclusa nell’indagine, in cui si lamentava dei provvedimenti giudiziari emessi nei confronti di altri membri del clan, sostenendo che le azioni di magistratura e Forze dell’Ordine fossero realizzate per consentire alle altre organizzazioni criminali di mettere le mani su Roma. “Devono far entrare le organizzazioni forti a Roma ecco perché ce vonno distrugge a noi”.
Non la prima e neanche l’ultima delle operazioni che hanno infiacchito il clan di origine sinti. Tra i beni sequestratati, per l’appunto, la villa di via Roccabernarda 8, unico immobile nella roccaforte storica della famiglia Casamonica (alla Romanina) ancora in possesso del clan, situato nelle adiacenze delle due ville di via Roccabernarda 15 e 14/16, già confiscate nel 2009 a Giuseppe Casamonica, e destinate dalla Regione Lazio a parco pubblico denominato “Il parco della legalità” e a centro polivalente dell’Associazione nazionale Genitori Soggetti Autistici“.