MAFIA APRILIA: SPUNTA IL COLLABORATORE DI TERRA CHE LEGA “IMPRENDITORI, SINDACO E COSCA”

Mafia Aprilia: in una delle estorsioni contestate a Ivan Casentini, personaggio di picco del clan Forniti (è il nipote, emerge la figura di un dipendente comunale legato all’ex Sindaco Antonio Terra

Non è indagato il dipendente comunale Filippo Francesca ma gli inquirenti non esitano a definirlo “uomo di collegamento tra imprenditori, sindaco (nda: Terra) e criminalità organizzata”.

Il dipendente entra nelle carte dell’inchiesta della DDA per quanto riguarda una estorsione contestata a Ivan Casentini, personaggio temuto e rispettato sul territorio, poiché molto vicino a Patrizio Forniti, il cosiddetto “Capo dei Capi” (copyright Lanfranco Principi). Casentitni, secondo gli inquirenti, nell’ottobre 2019, avrebbe estorto un titolare di una gelateria che chiedeva una autorizzazione in Comune: “Quando parli con me o con Francesca (nda: Filippo Francesca) è come se stai a parlare con me”.

La colpa del gelataio era quella di aver fotografato, insieme a una sua amica, le irregolarità amministrative di un esercizio commerciale rivale che stava per aprire. Il problema è questo esercizio era sotto la “protezione” di Casentini. E, secondo gli inquirenti, lo stesso Casentini “era legato sotto il profilo affaristico-politico al sindaco Terra e al suo stretto collaboratore Filippo Francesca, dipendente del Comune di Aprilia e figura emergente nella gestione dei collegamenti tra politici, commercianti, imprenditori e l’associazione criminale”.

È lo stesso vice sindaco di allora, Lanfranco Principi, ora sindaco arrestato dopo l’operazione di ieri, 3 luglio, che si lamenta di Francesca mentre parla, intercettato, con il commerciante e amico, Luigino Benvenuti: “Da quello che ho capito – dice Principi – sto cazzo di Tonino (Antonio Terra) gli racconta a Filippo tutto quello che, pure le cene che facciamo private, le cose, mannaggia la m…..a, ma tutto questo potere ‘sto fregno”.

E in effetti “‘sto fregno”, come lo chiama Principi, pare abbia potere proprio perché in rapporti confidenziali con Casentini. Lo si evince da una serie di intercettazioni tra lui, Filippo Francesca, l’imprenditore Valerio Esposito (non indagato), a cui era stato concesso l’utilizzo del brand comunale “Aprilia in Latium” e altri uomini d’affari che non disdegnavano di evocare la figura di Casentini per risolvere questioni a loro vantaggio.

Il contrasto, nel caso dell’estorsione di cui è accusato Casentini (una delle tante contestate al clan Forniti), nasce dal fatto che una cittadina di Aprilia, amica del gelataio successivamente estorto, si lamentava dell’apertura della nuova cioccolateria riferibile a Esposito. Secondo la donna, la cioccolateria non sarebbe stata del tutto in regola e per tale ragione realizza alcune fotografie.

Ecco, allora, che Esposito, come succede nelle terre inzuppate dalla criminalità, si sarebbe rivolto a Casentini per tutelarsi. Il suo tramite è proprio il collaboratore stretto di Terra, Filippo Francesca. Casentini individua nel gelataio il responsabile delle rimostranze contro la cioccolateria di Esposito, in quanto il suo esercizio commerciale è potenzialmente diretto concorrente. E non solo, perché Casentini si reca anche dalla donna che aveva denunciato gli illeciti e seppur garbatamente la invita, facendole sentire il suo peso criminale, a desistere da qualsiasi forma di azione. La donna è impaurita e contatta Esposito: “Per carità ha parlato in modo tranquillo però non mi mandare nessuno a casa ti prego”.

Il gelataio, invece, riceve un trattamento meno colloquiale. Casentini gli spiega con modi bruschi di non dare fastidio né a Esposito né a Francesca. Alla fine, sapendo che la Polizia Locale farà visita alla cioccolateria di Esposito, in seguito alle segnalazioni già inviate dalla denunciate, Casentini si mette a disposizione per essere presente al momento del sopralluogo e di essere pronto a prendere a schiaffi qualcuno dei vigili che avesse mostrato indifferenza nei suoi confronti, ossia un esponente di spicco della cosca locale.

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