Scioglimento del Comune di Aprilia, la preoccupazione delle associazioni antimafia: “Stupiti dalla decisione mancata del Consiglio dei Ministri”
“Apprendiamo con enorme stupore delle elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale di Aprilia indette per il 25 e 26 maggio e termine della metà di giugno (3 mesi dalla trasmissione della Relazione del Prefetto) per il Consiglio dei Ministri di deliberare sullo scioglimento del consiglio comunale di Aprilia per mafia. Il ministro dell’interno rinvia alle elezioni ordinarie Aprilia ignorando la grave situazione emersa dall’Operazione Assedio del 3 luglio scorso che ha colpito l’ex sindaco Principi (arrestato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso) e trasversalmente e a vario titolo esponenti di diversi gruppi politici e la latitanza di Patrizio Forniti, al vertice dell’organizzazione mafiosa di Aprilia.
Il Consiglio dei Ministri, durante la seduta di oggi, avrebbe potuto applicare la legge, deliberando sullo scioglimento per mafia (conclusione alla quale sembra condurre la Relazione del Prefetto, sulla base delle indiscrezioni circolate e che come Associazioni auspichiamo) ma ciò non è avvenuto, rimandando, forse la decisione ad un data da definire.
Come Associazioni chiediamo con forza l’assunzione di una tale decisione il prima possibile in modo tale da garantire un orizzonte temporale che permetta al tessuto sociale di provare a ripensarsi e ricostruirsi intorno ai principi di giustizia sociale e legalità e alla cittadinanza di esercitare un voto libero e consapevole. La normativa antimafia va applicata anche al consiglio comunale di Aprilia che ha visto emergere una situazione gravissima di compromissione del tutto sovrapponibile a quella dei consigli comunali di Anzio e Nettuno che furono sciolti per condizionamento mafioso.
Chiediamo che vengano rese pubbliche le risultanze del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Latina che alla presenza del procuratore distrettuale antimafia di Roma si è pronunciato sulla relazione della commissione di accesso. Il radicamento mafioso nella regione Lazio è una realtà che merita risposte adeguate e non “soluzioni politiche” come avvenuto in passato per la ben nota vicenda di Fondi. Chiediamo che la commissione parlamentare antimafia intervenga al più presto”.
Così, in una nota, Reti di Giustizia – Il sociale contro le mafie APS, l’Associazione Coordinamento Antimafia Anzio Nettuno e Rete NoBavaglio.