Una delle società, colpite da interdittiva antimafia – la Laziale Scavi srl – ottiene l’annullamento dell’interdittiva con diverse prescrizioni
Non è così influente il legame con Marco Antolini, arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Assedio”, fratello del titolare della Laziale Scavi srl, Fabrizio Antolini, indagato anche lui per un episodio contestato di traffico di influenze. È questa, in sintesi, la tesi del Tribunale di Roma-sezione specializzata nelle misure di prevenzione che ha accolto l’istanza della Laziale Scavi srl, assistita dall’avvocato Michele Volpi.
Il Tribunale ha così sospeso l’interdittiva antimafia disposta dal Prefetto di Latina, Vittoria Ciaramella, e ha nominato un’amministratrice giudiziaria, Ersilia Bartolomucci. In sostanza, la società potrà continua a operare, seppur la nuova amministratrice dovrà vigilare su tutti i contratti ottenuti, sui rapporti con altre società come, ad esempio, la V&GA Costruzioni. La società dovrà quindi comunicare tutto all’amministratrice, anche i tentativi di infiltrazione mafiosa, le nuove possibili risorse finanziarie, in specie la provenienza, né potrà cambiare sede o denominazione sociale.
Delicato il passaggio che vieta alla Laziale Scavi srl di avere rapporti con la V&GA Costruzioni, considerata società gemella nel campo dell’ediliza. La V&GA Costruzioni srl, controllata dai fratelli Marco e Fabrizio Antolini, è stata attinta insieme ad altre società che hanno avuto appalti col Comune di Aprilia da interdittiva antimafia.
Secondo i calcoli della Direzione Investigativa Antimafia, la V&GA Costruzioni risulta avere appalti col Comune di Aprilia, alla data del 29 giugno 2023, per la somma di oltre 1 milione di euro. A maggio 2023, il nuovo palazzetto dello Sport fu inaugurato in pompa magna dall’amministrazione Terra, con in testa l’assessore ai lavori pubblici Luana Caporaso. Campeggiavano sui muri d’ingresso del palazzetto i manifesti delle ditte degli Antolini: la V&GA (secondo gli inquirenti controllata anche da Sergio Gangemi) e la Laziale Scavi.
I fratelli Marco e Fabrizio Antolini, entrambi indagati nell’indagine Assedio (Marco Antolini è finito in carcere), infatti, attraverso le società V&GA e Laziale Scavi hanno da sempre prestato servizi di manutenzione idrica, fognaria, edifici scolastici, ristrutturazione campo sportivo, cimitero comunale per il Comune di Aprilia.
Entrambe le ditte figurano come imprese che hanno avuto in subappalto dalla So.Ge.Im Spa i lavori al palazzetto dello sport di Aprilia. Una vicenda inquietante della cosca vede i fratelli Marco e Fabrizio Antolini interessati ad accaparrarsi i lavori in subappalto del nuovo Palazzetto di Aprilia nella zona di Via Carroceto. I lavori erano stati affidati alla società So.Ge.Im. spa, la società firmataria della convenzione. Il subentro nei lavori in subappalto degli Antolini, secondo la DDA, avvenne grazie ai “buoni uffici” del sindaco Antonio Terra che si faceva rappresentare presso la So.Ge.Im. spa dall’ex consigliere comunale Giorgio Nardin (prima elezione nel 1990), già membro del Consorzio Industriale Roma-Latina.
Ad ogni modo, secondo la difesa, che si è vista accogliere l’istanza dal Tribunale capitolino, la Laziale Scavi srl, che ha avuto come socio unico dal 1998 al 2006 Marco Antolini, non avrebbe più legami con quest’ultimo. Anzi, secondo il Tribunale, la società edile non avrebbe direttamente agevolato il sodalizio mafioso ipotizzato dalla magistratura.
Il Tribunale ha fatto valere la tesi per cui Fabrizio Antolini, indagato solo per un capo di imputazione (traffico di influenze illecite), “per altro non ritenuto reato-scopo dell’associazione di stampo mafioso”, si è visto rigettare la domanda di misurale cautelare per assenza di esigenze e “il Riesame ha annullato i gravi indizi di colpevolezza”. “Benché Fabrizio Antolini e Laziale Scavi compaiano nelle intercettazioni per le due vicende ricostruite nell’ordinanza (palazzetto dello sport e parcheggi pubblici) – continua il Tribunale di Roma – non vi sono elementi che inducano a ritenere che la società abbia indebitamente e concretamente ottenuto, tramite Marco Antolini, gli appalti“.
Secondo il Tribunale, “l’agevolazione che può ravvisarsi in capo alla Laziale Scavi è da ritenersi occasionale, perché legata al pericolo che la società possa agevolare gli interessi delle consorterie mafiose attraverso i legami familiari o né possa essere beneficiata. In considerazione di tale quadro, si ritiene che vi siano concrete prospettive che l’azienda possa proseguire l’attività economica secondo i criteri di legalità e di un collocamento in un contesto economico sano“.