MAFIA APRILIA, ANCHE “RETI DI GIUSTIZIA” PRONTA A COSTITUIRSI PARTE CIVILE

DIA e Carabinieri nella villa di Patrizio Forniti ad Aprilia
DIA e Carabinieri nella villa di Patrizio Forniti ad Aprilia

“Domani, 10 giugno, durante la prima udienza del processo “Assedio” che si terrà dinanzi al Tribunale di Latina, presenteremo come Reti di Giustizia-il sociale contro le mafie, l’istanza di costituzione di parte civile, assistiti dall’Avvocato Fabio Federici”. A scriverlo, in una nota, è la medesima associazione Reti di Giustizia-il sociale contro le mafie.

“La costituzione di parte civile è il naturale e doveroso proseguimento della nostra lunga attività di antimafia sociale sul territorio ed è un’ulteriore via per porre il tema della lotta alle mafie e al pensiero mafioso (ahinoi, sempre più diffuso), al centro del dibattito pubblico e politico, inserendolo nel più ampio contesto sociale in cui viviamo e collegandolo agli imprescindibili principi di uguaglianza, dignità umana e giustizia sociale.

Abbiamo deciso di costituirci, per lo stesso motivo per il quale nel giugno 2019 presentammo la richiesta al Comune di costituirsi parte civile nel processo contro i Gangemi, richiesta che fu inizialmente rifiutata dalla Commissione Affari Generali a seguito delle pressioni di Principi (allora vice-sindaco, ex sindaco nell’ultima giunta, attualmente a processo per concorso esterno all’associazione mafiosa della cosca capeggiata da Patrizio Forniti, turbativa d’asta, traffico d’influenze e voto di scambio politico-mafioso), per le ragioni che sono emerse nell’Ordinanza “Assedio” del 4 luglio scorso e che hanno condotto al commissariamento del Comune di Aprilia.

Quella richiesta al Comune di costituirsi parte civile doveva fungere sia da denuncia pubblica della presenza della criminalità organizzata nel territorio di Aprilia che da “messa alla prova” del livello di legalità dell’Amministrazione comunale, la quale con molta superficialità (e ingannevolezza) si proclamava contro la mafia. 

La nostra presenza nel processo è finalizzata, quindi, a conferire concretezza e visibilità ai principi di tutela del bene comune, di giustizia e di dignità per tutte e tutti proprio nel luogo deputato ad analizzare sotto il profilo penale tutte quelle azioni e quei comportamenti che le mafie e le persone e realtà conniventi o funzionali ad esse hanno posto in essere per perpetrare abusi di potere, sopraffazioni e fare un uso privato del bene pubblico.

Cogliamo l’occasione, infine, per ringraziare la Commissione straordinaria la quale, pur essendosi insediata da poco, ha deliberato la costituzione di parte civile al fine di tutelare gli interessi dell’intera comunità cittadina, danneggiata e violata dalle condotte perpetrate nel territorio (i cui profili penali andranno accertati nel processo stesso) e dalla mala gestio la cui responsabilità politica e morale è incontrovertibile, a prescindere dagli esiti della vicenda giudiziaria”.

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