M5S LATINA BOCCIA CELENTANO: “OGNI MESE UN FALLIMENTO: UN ANNO DI PREVARICAZIONI E INSOLENZE”

Maria Grazia Ciolfi
Maria Grazia Ciolfi

Il bilancio del capogruppo del M5S Latina: “Un anno di prevaricazioni e insolenze condite da inadeguatezza e propaganda”

“La lista sarebbe enormemente più lunga, per brevità riporto un elenco della pochezza, dell’approssimazione, della prevaricazione e dell’inadeguatezza di questo esecutivo”. Il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, traccia un bilancio delle azioni dell’amministrazione targata Celentano attraverso l’analisi, mese per mese, di alcuni fatti salienti.

Gennaio: “Emendamento M5S per l’istituzione della navetta pubblica per gli studenti della facoltà di Medicina bocciato e fatto proprio. Modus operandi da opportunisti. Ma nonostante lo sciacallaggio politico, non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo perché la soluzione messa a punto dall’amministrazione non è funzionale: la navetta viaggia pressoché vuota, tanto che gli studenti hanno avanzato nuova istanza in merito”.

Febbraio: “Nuovi debiti Latina Ambiente non considerati nella transazione. Una politica che tira fuori dal cilindro le novità al momento “giusto”, soprattutto al momento “funzionale” a sostenere la narrazione di una “partecipata sana” vittima della politica, tentando di cancellare il ricordo del danno procurato alla città dalla Latina Ambiente, società decotta, e dai suoi amministratori e organi di controllo, indagati nel processo penale”.

Marzo: “Discussione fallimento Latina Ambiente in consiglio comunale, ma senza documenti, opposizioni depauperate nel ruolo. Tutto nel tentativo di impedire all’opposizione di intralciare il piano di riportare in bonis la società fallita, con la transazione milionaria e il gruppo di lavoro tra curatela (tra cui anche il presidente del CdA dell’attuale azienda speciale), assessori e uffici comunali, gli stessi che dichiararono non pagabili le fatture relative alla Latina Ambiente determinandone il fallimento”.

Aprile: 2Piazzale Navigatori, l’emendamento M5S al bilancio di previsione 2024-2026 approvato all’unanimità non è stato e non sarà realizzato per carenza di organico. Questa la risposta in commissione LLPP con cui la giunta giustifica l’immobilismo sulla marina lasciata nel degrado. Nonostante le linee programmatiche della Sindaca e gli annunci dell’assessore Di Cocco, la marina non è una priorità per l’amministrazione Celentano. La priorità è stata invece riaprire al traffico 50 metri di isola pedonale”.

Maggio: “Finanziamenti ministeriali per la cultura, Latina non c’è. Due i nodi: una filiera che nei fatti non esiste e l’ostinazione della Sindaca a mantenere la delega alla cultura, che di fatto immobilizza l’intero comparto come dimostra il fallimento di Latina Capitale della Cultura”. 

Giugno: 2Stagione balneare compromessa, amministrazione senza idee e in ritardo cronico sulle gare. Incapacità gestionale totale, nonostante il bilancio chiuso entro il 31 dicembre dell’anno precedente, tardivo appostamento dei fondi per le gare con mancato servizio di salvamento e mancata manutenzione delle passerelle nei tempi utili. La Marina è al palo e il M5S chiede le dimissioni dell’assessore Di Cocco”. 

Luglio: “Il TAR accoglie il ricorso per costruire l’impianto a biogas a Borgo Carso. Errori grossolani del Comune causati dall’arroganza di assessori e consiglieri: hanno rifiutato il contributo del M5S asserendo che avevano la soluzione in mano, ma hanno miseramente fallito dimostrando tutta la loro incompetenza a danno dei cittadini di via Casal delle Palme e della città tutta. Con la stessa arroganza e senza condivisione con la città, la giunta concede per 30 anni alla Sapienza l’ex Garage Ruspi e l’ex Banca d’Italia”.

Agosto: “A rischio il finanziamento di 5,5 milioni di euro per il piano di contrasto all’erosione: filiera regionale assente e giunta comunale in imbarazzo. Sempre in piena estate arriva il tentativo di “difendere” il Parco Falcone Borsellino con una recinzione coercitiva a lance acuminate, per fortuna a settembre torneranno sui loro passi, dopo la denuncia delle opposizioni”.

Settembre: “Nuovo tracciato della metro di superficie deciso in riunioni segrete. Dopo la denuncia dell’opposizione in consiglio e messi davanti all’evidenza delle loro assurde valutazioni strategiche che prevedevano di passare per Borgo Piave per andare da Latina Scalo al centro città, ritrattano il percorso”.

Ottobre: “Dragaggio di Rio Martino bloccato. Dagli annunci in campagna elettorale di Di Cocco, al fallimento con il trasferimento della competenza all’assessore Addonizio, che cristallizza l’incapacità e il mancato coraggio di stanziare fondi in urgenza per risolvere lo stallo”.

Novembre: “Persi due milioni di euro per il ‘Dopo di Noi’. Latina privata di una struttura per il progetto, da realizzare negli immobili confiscati alla mafia. La mancata presa di posizione dell’amministrazione nel contrasto alla mafia si è reiterata a dicembre con la mancata costituzione di parte civile del Comune nel procedimento penale sulle intimidazioni mafiose per la gestione dei chioschi sul lungomare. Dopo la tarantella di mesi arriva invece la costituzione del Comune parte civile nel fallimento della Latina Ambiente, ma senza la firma della Sindaca e degli assessori Nasti, Muzio e Tesone. Non arriveranno mai le dimissioni, seppure presentate, dell’avv. Mignano”.

Dicembre: “PUA, PEF e addendum al contratto della piscina comunale, bilanci di ABC datati 2 anni e bilancio di previsione arrivano in consiglio tra le feste di Natale e Capodanno. A voler essere buoni pensiamo ad incapacità di programmazione, a vederci più chiaro viene il dubbio che mettendo in votazione atti così corposi, forniti alla minoranza il giorno prima per il giorno dopo, si voglia marginalizzare il ruolo dell’opposizione. Il tutto approvato a colpi di maggioranza e scorrettezze istituzionali”.

“L’ultima ennesima prevaricazione, per chiudere l’anno in bellezza, è arrivata nel consiglio del 27 dicembre, durante il quale – ricorda Ciolfi – le figure super partes di Sindaca, presidente dell’assise e segretaria generale hanno abdicato al loro ruolo, venendo meno ai principi di equità e legittimità. La loro condotta ha minato la tutela e i diritti delle minoranze, pilastri fondamentali di un sistema democratico sano costringendo alla segnalazione al Prefetto2.

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