“LUCI SULLA PALESTINA: 100 OSPEDALI PER GAZA”, I FLASH MOB AL GORETTI E AL SAN GIOVANNI DI DIO

Questa sera, 2 ottobre alle 21.00 il personale sanitario delle reti #DigiunoGaza e Sanitari per Gaza promuovono il più grande e diffuso flashmob mai realizzato in Italia da quando è iniziato l’attacco israeliano a Gaza.

Secondo appuntamento, dopo la Giornata nazionale di digiuno contro il genocidio palestinese del 28 agosto alla quale avevano partecipato oltre 30mila operatrici e operatori del Servizio Sanitario.
Giovedì sera – spiega il comitato promotore – accenderemo insieme, in tutta Italia, torce, lampade, lumini, candele per illuminare simbolicamente la notte di Gaza e ricordare gli oltre 60mila palestinesi uccisi in questi ultimi due anni dall’ esercito israeliano, tra cui 1.775 sanitari i cui nomi ricorderemo durante il flashmob, in una lettura a staffetta tra le regioni”.

Gli ospedali coinvolti al momento sono circa 220, sparsi su tutto il territorio nazionale, dalla Sicilia alla Valle d’ Aosta e si stima che saranno decine di migliaia le lavoratrici e i lavoratori della sanità e non solo, che parteciperanno. Lombardia, Toscana, Sardegna, Puglia, Lazio ed Emilia Romagna le regioni che contano il numero di adesioni più alto. Molte anche le associazioni e i sindacati che saranno presenti al flashmob in tutta Italia.

Nella provincia di Latina il flashmob si svolgerà a Latina, presso l’ospedale Santa Maria Goretti e a Fondi, presso il S. Giovanni di dio. Una mobilitazione dal basso, amplissima e diffusa su tutto il territorio nazionale che è la dimostrazione di come nel mondo della sanità, e in tutto il Paese, l’indignazione contro il genocidio palestinese sia forte e dilagante, un’onda che monta ogni giorno.

“Chiediamo che il Governo, le Regioni, le nostre Aziende sanitarie ed i Comuni – sottolineano le due reti promotrici- agiscano subito, che adottino atti ed impegni formali contro il genocidio del popolo palestinese. Chiediamo che sia avviato il boicottaggio immediato della azienda farmaceutica israeliana TEVA, un’azienda che non solo è complice del governo israeliano nelle politiche di occupazione e apartheid, da cui trae profitti, ma è anche attivamente coinvolta nel genocidio. Tutti devono fare la loro parte, anche e soprattutto il Governo italiano che deve fare pressione su Israele e interrompere accordi e forniture militari. Questo è il senso della nostra mobilitazione.

Ci uniamo a tutti i movimenti che in Italia e in tutta Europa chiedono di fermare il genocidio, a partire dalla Global Sumud Flottilla la cui iniziativa umanitaria e politica seguiamo e sosteniamo con forza e ammirazione. Giovedì sera davanti ai nostri ospedali alzeremo all’unisono le nostre voci e renderemo omaggio, leggendo tutti i loro nomi, agli oltre 1775 colleghi e colleghe uccise mentre assistevano e curavano la popolazione di Gaza” .

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