L’OPERAZIONE FISCHFANG

Il 21 gennaio del 1944  l’agguerrita Task Force 81, guidata dal generale USA Lucas, salpa da Napoli alla volta del nostro litorale. Obiettivo? Creare una testa di ponte dietro la famigerata Linea Gustav per far si che le forze alleate possano arrivare a Roma.

La Linea Gustav, una serie di posizioni fortemente fortificate dai tedeschi per fermare gli alleati dopo lo Sbarco in Sicilia

Nella notte del giorno dopo gli alleati sbarcano a Tor San Lorenzo-Lavinio, Torre Astura e Anzio-Nettuno senza incontrare alcuna resistenza da parte dei tedeschi.

Qualche ora dopo il Feldmaresciallo Kesserling, comandante in capo delle forze tedesche in Italia, riceve la notizia dello sbarco alleato e ordina che  la Divisione FALLSCHIRJAGER e le unità dei complementi della Divisione HERMANN GORING siano inviate per contrastare l’avanzata degli alleati.

 

Kesserling
Il Feldmaresciallo Kesserling

I PRIMI SCONTRI

Il 30 gennaio la prima divisione inglese avanza e si attesta a 6km da Aprilia, a quel punto viene sottoposta a un fitto fuoco di artiglieria tedesca, accorsa da Roma con intenzioni tutt’altro che benevole.

Il Generale Lucas

In quel frangente il Battaglione Sherwood Forrester, formato da veterani che avevano vissuto il dramma della guerra del deserto, venne sottoposto a un “trattamento di favore” da parte dei tedeschi che costò agli inglesi il 70% degli effettivi tra cui il comandante del battaglione e i comandanti di tutte le compagnie impegnate nell’assalto.

Dopo la battaglia la Stazione di Campoleone era ancora sotto controllo tedesco e gli inglesi erano riusciti a penetrare nelle linee tedesche creando un pollice largo soltanto 4 km.

Ma se gli inglesi vengono respinti con perdite, gli americani vanno incontro al massacro.  Il 1^ e il 3^ battaglioni dei rangers, altamente addestrati e specializzati in operazioni ad alto rischio, riuscirono ad arrivare a soli 700mt da Cisterna di Latina. 

Una volta arrivati sul posto i rangers si trovano a dover affrontare la divisione Panzer Goring. A quel punto i rangers, che a “cazzutaggine”  non erano secondi a nessuno, decidono di caricare i bazooka e affrontare la divisione corazzata tedesca.

Tiger tedeschi schierati a Cisterna. Credit to I Segreti della Storia

Risultato? I Panzer accerchiano i 767 rangers, dopo lo scontro soltanto 6 soldati USA faranno ritorno alla base, i restanti verranno uccisi o catturati.

Subito dopo Kesserling ordina un contrattacco e il pollice creato dagli inglesi cade sotto i colpi dei tedeschi. Nell’operazione i tedeschi catturano 2563 soldati alleati.

L’OPERAZIONE FISCHFANG

A quel punto i generali tedeschi decidono di organizzare una massiccia offensiva per il 16 febbraio, con l’obiettivo di far ritirare gli alleati, nome in codice: Operazione Fischfang.

Alle 6 del mattino del 16 febbraio i tedeschi iniziano a cannoneggiare le posizioni 57 Inf e 179 Inf della 45 Divisione americana.

Quando però i tedeschi iniziano ad avanzare incontrano un fitto e preciso fuoco di artigliera, guidato da un eroico osservatore USA nascosto nelle campagne apriliane.

Dopo il primo giorno le perdite tedesche ammontavano a 324 morti,1207 feriti e 146 dispersi, le più pesanti della campagna di Anzio.

A quel punto il generale Von Mackensen, viste le pesanti perdite, invia sul fronte la 3 Divisione PANZERGRANADIER  per continuare l’avanzata.

Il Generale Von Mackensen

La scelta si rivela azzeccata e la penetrazione tedesca nelle linee alleate inizia a rivelarsi preoccupante.

Vista la situazione, il generale alleato Eagles ordina al 2 e 3 battaglione del 157 Inf. e al 3 battaglione del 179 Inf. di effettuare un attacco per allegerire le posizioni alleate, ma l’operazione si conclude con un fallimento.

Nel mentre Il Battaglione “LOYALS” viene attaccato dal Reggimento “LEHR” ma resiste eroicamente fino al pomeriggio quando i Tedeschi decisero di spostare il fuoco dei loro cannoni contro le postazioni della 180 Inf. della 45 Div. USA.

CAMBIA TUTTO

Intorno alla mezzanotte dello stesso giorno un aereo da ricognizione americano avvista  un reggimento di Tedeschi, circa 2500 uomini, procedere in direzione del fronte.

A quel punto gli alleati decidono di contraccambiare il trattamento di favore ricevuto ad Aprilia e concentrano sul reggimento 224 cannoni che lo annientano prima che possa iniziare l’attacco. 

Nei due giorni successivi, 18 e 19 febbraio, i tedeschi attaccano con l’ausilio dei panzer la pontina e, con un forte fuoco di sbarramento,  sulle postazioni occupate dal “LOYALS” e dal 179 Inf. 

Alla fine della battaglia gli alleati riuscirono a respingere l’offensiva tedesca. Le perdite tra morti, feriti, dispersi e prigionieri, ammontano a 5389 tra i  tedeschi e 3496 tra gli alleati.

 

 

 

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