LOAS APRILIA, LA PROVINCIA CHIUDE I CONTI: “BONIFICA NON NECESSARIA”

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Loas in fiamme
Depositi Loas in fiamme

Impianto Loas ad Aprilia, la Provincia di Latina certifica la mancata necessità di bonifica del sito andato a fuoco il 9 agosto 2020

Ora è ufficiale: il sito andato a fuoco due anni fa, che comportò persino i provvedimenti del Sindaco finalizzati a non far respirare l’aria infernale causata dalla combustione dei materiali ubicati nei capannoni del sito di Via della Cooperazione, non necessita di bonifica.

A fine agosto, il parere positivo dell’Arpa Lazio sulla contaminazione e sull’inquinamento. Un parere nel quale però si sottolineava di come l’Agenza per la protezione ambientale della Regione non era stata messa in condizione di svolgere i prelievi richiesti dalla Provincia di Latina per la verifica dell’Autocertificazione. Di responsabili nemmeno l’ombra, anche perché la Loas, secondo legge, è solo responsabile indiretto, o meglio “soggetto non responsabile interessato”.

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Insomma, fa fede la comunicazione datata 29 giugno 2021 con cui la stessa Società Loas Italia Srl han inviato alla Provincia di Latinail cosiddetto modulo F, ossia l’autocertificazione di mancata necessita di bonifica; anche perché la legge non obbliga dà solo la facoltà alla Loas Italia Srl di attivare le procedure di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale, con un solo obbligo: attivarsi per l’individuazione del responsabile che dovrà attuare gli interventi di bonifica. Ma di responsabili dell’incendio che devastò le strutture dell’azienda e produsse una nube di fumo nero dalla puzza acre, alimentata dai rifiuti plastici andati in fumo, finora non ce ne sono. Al netto dell’indagine della Procura di Latina che vede coinvolti per vari reati ambientali e incendio colposo Antonio Martino e Liberato Ciervo in qualità di soci della Loas Itali srl e dell’allora legale rappresentante Alberto Barnabei.

Peraltro, una nuova società, Tl Ecologia Srl, riconducibile alla famiglia Ciervo e Martino, ha chiesto di poter utilizzare ciò che rimane del sito: sarà una conferenza dei servizi indetta dalla Provincia a valutare la possibilità o meno di concedere l’autorizzazione a utilizzare uno dei tre capannoni rimasti intonsi in seguito all’incendio. La Loas, inoltre, è tuttora destinataria di una interdittiva antimafia.

Tornando all’atto disposto dal Settore Ecologia e Tutela del Territorio della Provincia di Latina lo scorso 7 settembre firmato dal Dirigente Antonio Nardone e dai responsabili tecnici Francesca Marchetti, Sandro Esposito e Enrico Sorabella, l’ente di Via Costa conclude l’attestazione di mancata di necessità di bonifica con una sola eventualità futura, quella di un mutamento di destinazione d’uso dell’area in oggetto previsto dal vigente Piano Regolatore “che comporti l’applicazione di valori di concentrazione limite accettabili più restrittivi”. Solo in quel caso la proprietà del sito di Aprilia dovrà impegnarsi a procedere ai sensi della Legge 152/2006, vale a dire quella della “Bonifica siti contaminati”.

Se, poi, “durante lo svolgimento di interventi per il riutilizzo dell’area in oggetto emergessero condizioni di superamento dei valori di concentrazione soglia di contaminazione (CSC), attribuibili al sito, e non evidenziate nelle indagini ambientali svolte”, si dovrà procedere secondo la succitata legge.

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