LO STABILIMENTO DEI MEDICINALI IN FIAMME A LATINA: PERICOLO PLASTICA. NESSUNA ORDINANZA DAL COMUNE

Un incendio devastante ha distrutto i locali della Farla, il deposito di medicinali che si trova in Via Monti Lepini a Latina

Un disastro, così come appariva non appena la densa colonna di fumo nero si è sprigionata dai capannoni della società cooperativa Farla, che si occupa dello stoccaggio dei medicinali. Un magazzino in cui depositano le case farmaceutiche, da cui attingono migliaia di farmacie pontine e laziali e che contiene medicine di ogni tipo.

L’incendio è divampato poco dopo le ore 19 tanto che il fumo poteva essere visto sin dal centro di Latina e dai Monti Lepini. I dipendenti, mentre lavoravano, si sono accorti che qualcosa aveva preso fuoco dentro i locali. Dapprima hanno provato a spegnere l’incendio, successivamente è scattato il protocollo di sicurezza e sono usciti tutti fuori dal capannone, evacuati dalle direttive dei Vigili del Fuoco.

L’incendio ha divorato i locali del magazzino e ben preso si è levato un denso fumo nero che è stato sospinto verso Borgo San Michele dal vento che spirava verso ovest e quindi i Monti Lepini.

Sul posto una pattuglia dei Carabinieri, ovviamente diversi mezzi dei Vigili del Fuoco del Comando di Latina al lavoro per spegnere l’incendio, il 118 e la Protezione Civile. Immediato anche l’intervento dell’Arpa Lazio per capire i danni provocati dall’incendio: a bruciare, infatti, è materiale chimico farmaceutico e quindi altamente dannoso per la salute umana. A Borgo San Michele, sin dal tardo pomeriggio, alcuni cittadini si sono lamentati per il bruciore agli occhi e alla gola. Effetti della diossina.

I locali del magazzino, con alta probabilità, sono andati completamenti a fuoco. L’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito interno. Da escludersi, almeno a prima vista, la causa dolosa. Saranno ovviamente i prossimi accertamenti delle forze dell’ordine a stabilire le ragioni di quello che appare un incendio di gravissima entità.

Al momento nessuno è rimasto intossicato. I tecnici dell’Arpa Lazio si sono presentati in loco per iniziare i rilevamenti i cui esiti, ovviamente, saranno disponibili tra qualche giorno. Ciò che preoccupa non sono in farmaci andati a fuoco, che dopo una certa temperatura non rappresenterebbero più un pericolo, ma soprattutto l’ingente quantità di plastica che è andata a fuoco. Il disastro, seppur in forme più ridotte, assomiglia a quello della Loas di Aprilia avvenuto il 9 agosto 2020. Se in un primo momento sembrava che l’amministrazione di Latina non avrebbe disposto nessuna ordinanza, in attesa dei dati Arpa – che, però, come detto, arriveranno non prima di due, tre giorni – successivamente, su impulso della Prefettura di Latina e dell’Asl, l’ente di Piazza del Popolo si è deciso a redigere un’ordinanza che sarà firmata dalla sindaca di Latina, Matilde Celentano.

Fino alle 23,15 di oggi, 15 luglio, l’incendio non era stato ancora spento, nonostante il massimo sforzo dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile. Peraltro, avvicinandosi allo stabilimento si possono sentire crepitii e scoppiettii all’interno dei locali.

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