Rapina e evasione: si è concluso il rito abbreviato per l’uomo che la scorsa estate aveva provato a derubare un indiano a Latina
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Morselli, ha condannato alla pena di 4 anni e 8 mesi il 42enne di Latina, Roberto Galante, accusato di rapina e evasione dai domiciliari, difeso dall’avvocato Maurizio Mocellin. Il pubblico ministero Martina Taglione aveva chiesto per l’imputato, processato col giudizio abbreviato, una pena minore: 4 anni di reclusione.
La vicenda risale al pomeriggio dell’11 agosto, a Latina, quando i Carabinieri della Sezione Radiomobile avevano tratto iper i reati di rapina, evasione, violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni personali, due cittadini: il 42enne Galente e un ucraino di 32 anni, domiciliato anche lui nel capoluogo.
Nella circostanza, i militari dell’Arma, insieme a poliziotti della Questura, su richiesta di un cittadino indiano di 38 anni, residente a Fondi, erano intervenuti in via Cicerone poiché il predetto, mentre stava effettuando una consegna in un negozio di alimentari della zona gestito da suoi connazionali, era stato avvicinato da 3 persone che volevano rubargli una cassa di birra.
L’indiano, nella ricostruzione delle forze dell’ordine relativamente all’episodio, si era opposto e i 3 soggetti, per tutta risposta, lo avevano aggredito fisicamente, procurandogli lesioni, per poi lanciargli contro alcune bottiglie di vetro così da danneggiare il parabrezza del suo veicolo.
Successivamente, uno dei tre soggetti, il 42enne Roberto Galante, dopo essersi munito di un bastone di legno e di una spranga di ferro, aveva minacciato di morte il malcapitato. Una ricostruzione contestata dalla difesa che ha sottolineato di come sarebbe stato lo stesso Galante ad essere malmenato dall’indiano.
Durante l’intervento dei Carabinieri, il cittadino ucraino dapprima aveva ostacolato l’operato dei militari per poi aggredirli fisicamente procurando loro delle lesioni.
Il 42enne e il 32enne erano stati tratti in arresto e condotti presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina per le operazioni di rito e, durante la compilazione degli atti, il 42enne – che è sottoposto ai domiciliari per altri fatti e quindi era evaso dalla sua misura – non solo aveva tentato di ostacolare l’operato dei militari, ma aveva provato anche a procurarsi atti di autolesionismo tale da ricorrere gli stessi operanti all’utilizzo dello spray anti-aggressione, in dotazione al reparto.
Concluse le formalità di rito, il 42enne era stato tradotto presso la casa circondariale di Latina, mentre il 32enne era stato condotto presso il proprio domicilio a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Quest’ultimo è stato processato per direttissima: il giudice monocratico aveva convalidato l’arresto e lo aveva rimesso in libertà concedendogli la misura meno afflittiva degli obblighi di firma.