Il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili ha decretato la messa in liquidazione della società Autostrade del Lazio spa
Il Ministro Enrico Giovannini, lo scorso 31 gennaio, ha emesso il decreto che pone fine alla storia della Spa che avrebbe dovuto condurre alla realizzazione dell’autostrada a pedaggio Roma-Latina.
Una fine annunciata dal momento che a giugno 2020 la società del Gruppo Anas, detenuta al 50% da quest’ultimo e al 50% da Regione Lazio, nata nel 2008 appositamente per la realizzazione dell’intervento “Corridoio intermodale Roma-Latina e collegamento Cisterna-Valmontone”, ha deciso di revocare – tramite un voto espresso all’unanimità dal Cda composto dal Presidente Luciana Selmi, dall’Amministratore delegato Domenico Petruzzelli e dal Consigliere Uliana Paladini – la procedura di gara per la Roma-Latina.
Il Consiglio di Amministrazione, così come stabilito da una sentenza del Consiglio di Stato dell’aprile 2021, aveva, infatti, revocato la gara sul progetto del 2011 che ha visto fronteggiarsi per anni e poi unirsi, almeno giuridicamente parlando, i due competitors: Consorzio Sis e la ex Salini Impregilo, ora gruppo Webuild.
In sostanza, l’ennesimo sigillo tombale all’opera così come era stata costituita tra spese di milioni di euro in progettazioni e studi (circa 120 milioni di euro) e un danno erariale da 20 milioni di euro in capo alla fu Arcea, la società regionale che avrebbe dovuto realizzare l’opera in un batter d’occhio. Peccato siano passati vari lustri.
Ora, il decreto del Ministero retto da Giovannini, in ragione della legge n.256 del 9 novembre 2021, scioglie e mette in liquidazione la Spa poiché non ha provveduto a concludere, con un provvedimento di aggiudicazione, le procedure di gara per l’affidamento della Roma-Latina. Ecco perché viene nominato un commissario liquidatore per lo svolgimento delle attività liquidatori: si tratta dell’avvocato Nicola Maione, con precedenti incarichi in Enav e Monte Paschi di Siena.