Si è concluso nei giorni scorsi il ciclo di incontri sulla legalità promosso dalla Polizia di Stato e tenuto dai poliziotti del Commissariato di Fondi, presso l’Istituto Tecnologico “A. Pacinotti”.
Il percorso, avviato nel mese di novembre scorso, ha coinvolto dieci classi del primo anno, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani su temi di grande attualità e rilevanza sociale.
Particolare attenzione è stata rivolta alle delicate problematiche del bullismo e del cyberbullismo, fenomeni che continuano a manifestarsi in molteplici contesti e che, oltre a configurare condotte antigiuridiche, generano profonde ripercussioni emotive e psicologiche nelle vittime.
Attraverso un confronto aperto e costruttivo, gli operatori della Polizia di Stato hanno guidato gli studenti in un percorso di riflessione sul rispetto reciproco, sull’empatia e sulla responsabilità individuale e collettiva nel contrastare ogni forma di prevaricazione.
L’iniziativa ha riscosso un notevole successo sia tra gli studenti sia tra il corpo docente, grazie all’adozione di modalità comunicative innovative e coinvolgenti, in grado di stimolare la partecipazione attiva dei ragazzi e di favorire una maggiore consapevolezza del problema.
Nel corso degli incontri sono stati analizzati casi emblematici, tra cui quello di Andrea Spezzacatena, la cui tragica vicenda ha ispirato la sceneggiatura del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, e quello di Carolina Picchio, prima vittima italiana riconosciuta del cyberbullismo.
Attraverso questi esempi concreti, si è voluto trasmettere un messaggio forte e chiaro, che la prevenzione e la consapevolezza sono strumenti essenziali per evitare che l’uso distorto delle tecnologie possa trasformarsi in un’arma di emarginazione e sofferenza.
Un aspetto fondamentale degli incontri è stato il principio di non reprimere le proprie difficoltà interiori, bensì di maturare la consapevolezza che chiedere aiuto a figure di riferimento, siano esse familiari, docenti o Forze dell’Ordine, rappresenta un atto di coraggio e non di debolezza.
Attraverso l’analisi di dinamiche reali e momenti di discussione interattiva, gli studenti hanno potuto comprendere appieno non solo il ruolo del bullo e della vittima, ma anche quello dello spettatore, spesso sottovalutato ma centrale nella dinamica dei soprusi.
Sensibilizzare le nuove generazioni sul loro peso all’interno della società significa renderle protagoniste di un cambiamento culturale che ha come obiettivo la costruzione di una comunità più consapevole, solidale e sicura.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del più ampio impegno della Polizia di Stato nella prevenzione e nel contrasto ai fenomeni di devianza giovanile, con la convinzione che l’educazione alla legalità rappresenti il primo e più efficace strumento di tutela per le nuove generazioni.”