LE PIZZICA IL SENO OPERATO PER IL CANCRO: ASSOLTO MARITO VIOLENTO PER MALTRATTAMENTI

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Accusato di maltrattamenti, lesioni e atti persecutori nei confronti della moglie: si è concluso il processo a carico di un 38enne

Era accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e atti persecutori contro la moglie la quale, esasperata e anche denunciante, aveva abbandonato il tetto coniugale. Alla fine della camera di consiglio di oggi, 20 febbraio, il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Enrica Villani, ha però assolto per l’accusa di maltrattamenti il 38enne pontino, difeso dall’avvocato Italo Montini, dichiarando prescritte le accuse di lesioni, stalking e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.

Quest’ultimo reato era contestato perché, nelle more delle condotte vessatorie contestate, l’uomo, a novembre 2018, a Priverno, dove sono accaduti tutti i fatti, aveva sottratto il bancomat alla moglie per prelevare 600 euro.

Il 38enne era accusato di aver messo in pratica sin dal 2015, e almeno fino al 2018, quando la donna decise di lasciarlo e denunciarlo, tutta una serie di comportamenti violenti quali ingiurie, minacce, percosse, aggressioni e numerosi pedinamenti e telefonate.

In una occasione, avvenuta a novembre 2018, l’uomo, secondo l’accusa rappresentata dal pubblico ministero Antonio Sgarrella, era saltato addosso alla moglie dentro la camera da letto. Dopo averla percossa, le avrebbe pizzicato il seno operato per via di un cancro, per poi sottrarle il cellulare e chiuderla a chiave dentro casa così da non permetterle di uscire. Nell’occasione, il 38enne avrebbe causato alla donna lesioni guaribili in 15 giorni.

Dopo che la donna l’aveva lasciato, sporgendo peraltro denuncia poi ritirata per le sue suppliche, il 38enne l’avrebbe tempestata di messaggi e telefonate tra minacce e offese. Una condotta che è valsa all’uomo l’accusa di stalking.

La donna ha spiegato nella sua denuncia che vedeva l’ex coniuge spuntare ovunque, avendola pedinata con l’auto o a piedi. Nel corso della relazione, in cui la coppia ha avuto anche un figlio, la donna si era resa conto di non amare più il marito e di rimanere insieme a lui solo per il bambino. Ad ogni modo, secondo la denuncia presentata ai Carabinieri, la vittima, oggi 39enne, ha dovuto subire botte e insulti: “Mignotta, puttata…a una mignotta come te il figlio non lo danno”.

Il marito, in un’occasione, l’avrebbe minacciata anche di violentarla, si sarebbe masturbato più volte davanti a lei contro la sua volontà e in ulteriori circostanze l’avrebbe picchiata anche davanti al figlio minorenne. Episodi che avvenivano in casa.

Tra i vari messaggi vocali presentati dalla donna in denuncia anche un’altra offesa sessuale: “Fatti scopare dagli egiziani”. A testimoniare di quanto l’uomo fosse morboso e ossessionato dalla gelosia per la coniuge.

Oggi, 20 febbraio, a distanza di anni, è arrivata l’assoluzione per maltrattamenti e la prescrizione degli altri reati. Il pubblico ministero aveva chiesto al Tribunale di condannare il 38enne alla pena di 2 anni.

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