Ministero della Difesa: incarico tutto interno al Partito Democratico, ad essere scelto come collaboratore del Ministro Guerini il segretario provinciale di Latina Claudio Moscardelli
Non è nuovo, l’ex senatore dei Dem pontini ad incarichi che fanno discutere. Nel settembre scorso, il Presidente della Provincia Carlo Medici (Partito Democratico) gli affidò una mansione, tramite ordinanza, per conseguire il recesso da parte dell’ente di Via Costa nei confronti della Società Imof S.p.A. In sostanza, un ruolo affidato da Medici al segretario provinciale del suo stesso partito.
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Ma il segretario dei Dem Moscardelli ha evidentemente tante possibilità, dal momento che dal Ministero della Difesa, guidato dal suo collega di partito, Lorenzo Guerini, un tempo renziano di ferro e insediatosi al dicastero nel Governo Conte II il 5 settembre 2019, arriva un altro incarico.
L’importo non è ancora dato sapere ma si dovrebbe aggirare intorno ai 40-50mila euro, almeno stando alla media dei contratti di questo genere. Fatto sta che il nuovo contratto per l’ex senatore, due volte candidato sindaco di Latina, ex consigliere regionale, e attuale segretario dei Dem pontini, Claudio Moscardelli, è stato sottoscritto lo scorso 10 settembre. Evidentemente un mese fortunato per il Dem, dal momento che l’incarico provinciale lo ricevette a pochi giorni di distanza dal contratto ministeriale.
Nello specifico, Moscardelli ricopre dal 10 ottobre scorso, per il Ministero della Difesa, il ruolo di “collaboratore con l’incarico di supportare gli Uffici di diretta collaborazione nei rapporti istituzionali con i diversi organi parlamentari preposti alla funzione di controllo sull’attività di Governo“. Una dicitura chilometrica che, in effetti, non dà gran modo di capire cosa concretamente Moscardelli, investito del contratto in qualità di avvocato, sta facendo per il Ministro Guerini.
Tanto per non avere dubbi sulla natura politica della collaborazione, il contratto di Moscardelli scadrà al termine del mandato governativo. Senza ribaltoni, nuovi Papeete stavolta di marca renziana o rimpasti di Governo, parliamo del 2023.